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Il film, narrato in flashback, rievoca la storia di David Gale, docente alla Texas University e avvocato che si batte per l'abolizione della pena capitale, il quale viene falsamente accusato di aver violentato ed ucciso un'attivista e condannato lui stesso alla pena di morte. |
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"Una società civilizzata deve convivere con una dura verità: chi cerca vendetta scava due tombe."
David Gale, brillante professore universitario impegnato nella lotta contro la pena capitale, viene condannato a morte con l’accusa di aver ucciso la sua amica Constance Harraway. La giornalista Elizabeth Bloom viene incaricata di intervistare Gale quattro giorni prima dell’esecuzione. Il professore le chiede di indagare sulla morte di Constance, per scoprire la verità.
"The life of David Gale”, non è un film sentimentale, Parker non si sofferma mai, più del dovuto, sull'aspetto umano; non è un film di cronaca perché non è ispirato ad una storia vera, ma frutto dell'abile penna di Charles Randolph (professore di filosofia a Vienna, alla sua prima sceneggiatura) con dei dialoghi curatissimi quasi da manuale.
Non è nemmeno un film politico, o meglio non solo, è innanzitutto un avvincente thriller costruito abilmente, ricco di citazioni filosofiche e di colpi di scena. Attraverso la passione, la sofferenza, il regista britannico sceglie la via del mistero per arrivare al risultato finale.
Così l’indagine s’intreccia al tema civile con un taglio inedito. I sostenitori della pena di morte, rappresentati da un bigotto e immaginario governatore texano che sembra un pò la caricatura di Bush, hanno come avversari degli abolizionisti pronti a tutto pur di sostenere la loro causa. Il confronto tra i due opposti schieramenti è condotto a conseguenze estreme.
“The life of David Gale” non è però la classica pellicola di denuncia, quanto invece un’articolata “analisi” della pena di morte da un punto di vista etico e filosofico; un sistema di punizione fallato alla radice perché aperto alla condanna a morte di un innocente, arcaico poiché chi cerca vendetta per un omicidio finisce alla fine per scavare due tombe.
La pellicola, co-prodotta da Nicolas Cage, è un film di eroi perdenti che s'inginocchiano fra le lacrime e sacrifici umani che raccontano il falso; si attua la difesa di un'idea forte, si uccide oppure no, si muore oppure no: perché le memorie rimangono incise nella ghigliottina come sull'acqua, negli inferi di un crimine statale che si ripete. |
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Commenti del pubblico |
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Ultimi commenti e voti |
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7,5
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Film originale e di difficile catalogazione: è un giallo ma anche un film di denuncia civile, è drammatico ma è anche un thriller dai risvolti filosofici e morali. In ogni caso la sceneggiatura è ottima e i colpi di scena finali perfetti. Da vedere.
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geniale
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Bellissimo film e grande Winslet, il regista ci vuole far capire quanto la pena di morte si per molti versi sbagliata, sopratutto negli stati uniti dove se ne abusa fin troppo.
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7,5
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Buonissima interpretazione della Winslet, forse non troppo sensazionale come pellicola nel complesso, ma gli elementi drammatici e a tratti toccanti non mancano. Un film valido a livello interpretativo, a mio avviso, ma niente di più.
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