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Un uomo e una donna a Hong Kong, nel 1963: storia dei brevi incontri ritrosi tra Chow Mo-Wan e Su Li-zhen, vicini di casa che scoprono casualmente che i rispettivi coniugi sono amanti e inscenano, come in una prova, le rispettive rivelazioni. Si incontrano, si chiedono cosa staranno facendo gli altri due, si parlano come se parlassero a loro, si guardano allontanarsi, e inevitabilmente senza dirserlo mai, finiscono per amarsi. |
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Ci sono film che restano sospesi nel tempo, ti trascinano in un luogo facendoti assaporare ogni tradizione, cultura, pensiero; sembra non abbiano fine perché prendono corpo nel tuo spazio reale, la sensualità filtra dalle immagini, la musica accompagna tutto ciò che è visivo, le parole diventano superflue.
Film come “In the mood for love”.
C’è qualcosa di autobiografico, quella Hong Kong degli anni ’60 quando Wong era giovane e i legami nascevano dalla gentilezza dell’incontro…Ora vive la nostalgia delle armonie assumendo tutto il caldo sapore di un ricordo, quando spesso l’indifferenza si alterna all’insofferenza.
La sensazione che chi conosce veramente i giochi dei sentimenti può fare a meno di gridare…in fondo l'amore sembra non concretizzarsi mai ma resta un sentimento che cambia le vite.
Hong Kong 1962. Chow, un giornalista scrittore, si trasferisce con la moglie in un modesto appartamento. Accanto a loro arriva una coppia Li-Zhen e il marito, un dirigente d'azienda. Sia la moglie di Chow che il marito di Li-Zhen trascorrono lunghi periodi all'estero per lavoro e questa casualità incontra Chow e Li-Zhen prima sul pianerottolo, l’eleganza con cui iniziano a frequentarsi sembra un dipinto capace di emanare profumo. Una sera a cena, parlando dei rispettivi coniugi, comprendono ciò che forse iniziavano a sperare: i due sono amanti. Come se li avessero rubato il desiderio e i ruoli, si lasciano andare a prove attoriali dell’eventuale confessione del marito di lei. Poi, quando il limite supera la gentilezza, i due si allontanano e per un periodo non si vedono.
Resta ancora un incontro, Chow le dice che partirà per Singapore, finalmente confessando il suo amore…ma il tempo resta un passo invalicabile e Li-Zheng rifiuta, non lo cercherà più.
Le punte della solitudine rendono impalpabili i desideri, l'ambiguità dei sensi è la stoffa stessa del film.
Un’ultima scena, Chow tra le rovine dei templi guarda e medita, la sensazione di essere disperso in un’attrazione invisibile, con un rimpianto simile alla Ricerca proustiana…
Anche gli ultimi colori di questa immagine ci avvolgono penetrando dentro; smarriti, nella stessa attesa …Più tardi il lume del tempo arriverà…2046. |
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Commenti del pubblico |
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