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Un rozzo delinquente adulto decide di accompagnare un introverso bambino di nove anni nel luogo dove vivrebbe la mamma, che il piccolo non ha mai conosciuto. I due viaggiano per il Giappone, tra imprevisti e incontri bizzarri. Una lezione di vita durante l'estate, per entrambi. |
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"L'estate di Kikujiro" è un aneddoto semplicissimo, ai limiti del minimalismo e dell'ingenuità. Quello di un mezzo gangster imbranato, piuttosto aggressivo oltre che inguaribilmente dedito al gioco, che s'incarica di accompagnare un ragazzino dall'altra parte del Giappone, alla ricerca della madre mai conosciuta.
Road-movie, itinerario rischioso come pochi altri: perché situato ai limiti del melodramma e dell'effetto facile.
Ma Kitano si affida saggiamente a sé stesso, nelle vesti, già note, di straordinario attore: impassibile come il più duro dei samurai, ma egualmente vulnerabile, paradossale e assurdo.
Secondo la linea tipica della road-movie, il film si avvia cosi delicatamente e umoristicamente per il suo cammino. Poi, progressivamente, ecco una serie d'incontri con personaggi lunari che trasformano il delicato rapporto a due. Ecco, soprattutto, farsi largo una inattesa dimensione surrealista: fatta di gag tracciate con leggerezza incantata, una malinconia tanto delicata da divenire invenzione poetica.
E' un paziente gioco di intersezioni che lascia sempre qualcosa sottinteso, e affida al silenzio quella parte di voce che non può "sprecarsi". Alla musica, nel migliore dei casi, o semplicemente al mare.
Un film, fatto di niente e di tutto. Di un'umiltà di mezzi toccati dalla grazia. Del dono impareggiabile di uno sguardo incantato, che finisce per conquistarsi un suo peso indelebile nella nostra memoria. |
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Non sono grande amante dei film di Kitano, solitamente splatter e cinici. Questo film è davvero divertente, semplice e leggero, fa ridere e commuovere. Da vedere e rivedere.
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Di solito il conema Giapponese risulta difficile da concepire, e lo si snobba con aggettivi quali "lento" o "noioso". Credo che questo sia uno di quei film che oltrepassi le barriere culturali e che proprio grazie alla sua semplicità riesca a comunicare con chiunque. Colonna sonora perfettamente in tono, tra l'altro. Anzi, se volete avere un'idea del film ascoltate la traccia principale della colonna sonora e potete avere un quadretto piuttosto fedele di quello che è lo spirito del film.
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forse sono di parte ma è difficile rendere una storia così semplice un film di una leggerezza (nel senso migliore del termine) strabiliante. niente è sopra le righe, si ride ci si commuove ci si affeziona ai personaggi. peccato che pochi conoscano il film perchè è alla portata di tutti se solo non ci si prende sempre troppo sul serio. un film da vedere molte volte
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