Oggi si fa sul serio. Dopo i buoni riscontri dei primi film italiani passati a Cannes ma in sezioni collaterali (Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio, Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart), arriva il primo film in Concorso, che è anche il più atteso, "Il caimano" di Nanni Moretti. Il film è stato apprezzato questa mattina alla prima proiezione per la stampa internazionale (sarà proiettato stasera per il pubblico del Palais): un minuto di applausi che per la critica è un buon risultato. Numerose le interviste fissate con diverse testate europee. Tra tutte, la domanda che più viene posta a Moretti è: "È vero che 'Il Caimano', uscito pochi giorni prima delle elezioni, ha inciso sulla vittoria del centro-sinistra"? Moretti torna a Cannes cinque anni dopo la Palma d'Oro per "La stanza del figlio": “Non credo che la vittoria di Prodi abbia in qualche modo modificato la percezione del film. Anzi - ha detto Moretti in conferenza stampa - Purtroppo dopo le elezioni vinte per pochissimi voti dalla sinistra, è successa una cosa gravissima per la democrazia. Berlusconi, che già nel '96 ha parlato di brogli, non ha riconosciuto la vittoria dell'avversario, un'azione che mina profondamente le basi della democrazia". Il film, che è una coproduzione francese, uscirà in Francia, Paesi Bassi e Svizzera, ma è stato venduto anche in Inghilterra, Grecia e Sudamerica.
Nella giornata di oggi, in corsa per la Palma d'oro, un altro regista schierato politicamente, il finlandese Aki Kaurismaki, considerato 'il comunista' del parterre. Il suo film "Les lumières de Faubourg", terzo capitolo di una trilogia dedicata alla Finlandia, non è però un pamphlet politico ma una storia di solitudine in cui un uomo viene raggirato da un gruppo di persone senza scrupoli che si approfittano del suo bisogno d'amore.
Tra i film in concorso, la domenica intanto è stata tutta per il giovane americano Richard Kelly, con la sua deludente opera seconda "Southland Tales", ma in competizione è passato anche "Iklimer" (ovvero "I climi"), nuova fatica dell'apprezzato regista turco Nuri Bilge Ceylan.
Due Palme come migliore attore nel 1970 per "Dramma della gelosia" e nel 1987 per "Oci ciornie". Marcello Mastroianni, a dieci anni dalla sua scomparsa, meritava da parte del Festival di Cannes un omaggio ben più ufficiale che l'intenso e commovente documentario "Marcello una vita dolce" di Mario Canale e Annarosa Morri proposto nella sezione Classics nella giornata di ieri. Attraverso spezzoni di film, racconti di amici (registi che hanno lavorato con lui come Mario Monicelli, Ettore Scola, Roberto Faenza ma anche compagni di set come Claudia Cardinale e Philippe Noiret) il film esplora l'uomo e l'attore. L'uomo che portava a Parigi la pasta e fagioli di Santarcangelo di Romagna (costringeva la Deneuve a servirla) e l'interprete. Il Mastroianni che aveva compreso che la principale qualità per un attore è la pazienza. "Marcello una vita dolce" è stato venduto in 30 paesi e andrà in onda a dicembre su La7, in contemporanea con una settimana di programmazione dei film del grande attore. Prevista anche l'uscita a Natale in dvd, con materiali inediti nei contenuti extra. |