Più Storia che storie. Quest’anno al Festival sono stati davvero tanti i film declinati al passato e coniugati al futuro. E’ la precisa scelta di un festival da sempre militante, sintonizzato col presente e impegnato a raccontare il mondo che cambia. L'inglese Paul Greengrass, regista dell'impegno e di film come "Bloody sunday" sull'esercito inglese che sparò contro i manifestanti irlandesi, ha emozionato con la sua ricostruzione del giorno più lungo dell'America. Vedere "United 93", presentato ieri fuori concorso, è come salire su quell'aereo, il quarto dirottato dai terroristi l'11 settembre del 2001, l'unico ad aver fallito il suo bersaglio, la Casa Bianca, ed essere precipitato in Pennsylvania grazie al coraggio e alla rivolta dei passeggeri che si sono battuti fino alla fine contro i quattro kamikaze. E' un film forte, girato con estremo minimalismo, senza retorica, musiche roboanti, sceneggiatura piena di frasi ad effetto, e proprio per questo più sconvolgente. "United 93" segue le vicende degli ignari passeggeri di quello che doveva essere un volo qualunque e i controllori di volo dell'aereoporto JFK di New York.
Intanto da questa sera la giuria presieduta dal regista cinese Wong Kar-wai comincerà a lavorare per la Palma d’oro. Dal primo giorno, il favorito numero uno non è mai cambiato, era e resta "Volver" di Almodovar, che nonostante le molte presenze sulla Croisette non ha ancora mai vinto il trofeo più prestigioso. I più quotati, secondo i critici francesi, rimangono anche "Babel" di Alejandro Gonzalez Inarritu e a sorpresa "Marie Antoinette" di Sofia Coppola, film che ha diviso la stampa internazionale ma è ben sostenuto dalla critica francese. Seguono il turco "Iklimer" e "Lights in the Dusk" di Kaurismaki. "Il caimano" è piazzato ma l'Italia spera anche in Sorrentino, che ha ricevuto qualche bocciatura ma anche alcune critiche entusiastiche.
Per il ruolo di miglior attrice la Kirsten Dunst di "Marie Antoinette" potrebbe avere qualche chance, francesi permettendo, ma la concorrenza di Penolope Cruz e di tutto il cast femminile di Almodovar, dell'attrice di Kaurismaki (Maria Jarvenhelmi) e della non professionista Adelaide Leroux (Flandres) potrebbe essere forte.
Tra gli attori, favorito l’applaudito Gerard Depardieu in versione cantante di balera (Quand j’etais chanteur), l'inglese Cillian Murphy e il turco Ebru Ceylan. Una chance ce l'hanno gli italiani Silvio Orlando (Il caimano) e Giacomo Rizzo (L’amico di famiglia).
Tra i meno citati ci sono gli asiatici, che a questo giro hanno un solo film in Concorso, "Summer Palace" di Lou Ye, ma godono di un potenziale sostegno proprio nel presidente della giuria. |
