Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Venezia 2006 08/09: Trionfa Crialese: i sogni del "Nuovomondo"

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a cura di Andrea Olivieri
Applausi per la prima proiezione alla mostra del cinema di Venezia di "Nuovomondo" di Emanuele Crialese. La prima proiezione in anteprima per la stampa è stata infatti accolta da un convinto applauso finale. Una reazione che raramente è stata tributata quest'anno dal pubblico di giornalisti e critici ai film In concorso.
Quattro anni dopo "Respiro", il film del regista entra quindi nella rosa dei favoriti con la sua storia di emigrazione, storia del sogno di una famiglia siciliana di inizio Novecento in viaggio per l'America. Una storia di ieri ma che parla anche molto del nostro presente. La storia del movimento migratorio verso il Nuovo Mondo, non più conquistato da nobili pellegrini e militari europei, ma preso d’assalto, come la frontiera ultima oltre la quale voler dare corpo ad attese e speranze, da un esercito di poveri. Morale, storia, politica ne sono fortunatamente estranee: a Crialese interessano ora i 'nuovi' sguardi, le 'nuove' parole, insomma, il loro e nostro futuro.
"Io appartengo sicuramente al vecchio ma con delle cellule del nuovo mondo. Sono predisposto per il nuovo mondo ma vorrei che fosse un po' migliore di quelle che è" - spiega il regista - "Sto cercando di capire come inserirmi nel nuovo senza abbandonare completamente la memoria e quindi il vecchio".
Non sempre è così, ma quest'anno la sezione principale del Festival di Venezia chiude con tre bei film: oltre a quello di Emanuele Crialese, si fanno apprezzare anche "Nue Propriété" di Joachim La fosse e "Mushishi" di Katsuhiro Ôtomo.
Secondo lungometraggio del giovane regista Joachim Lafosse, "Nue Propriété" è un film parzialmente autobiografico che racconta il collasso di un nucleo familiare. Una madre divorziata vive in una grande casa di campagna con i suoi due figli gemelli: quando la donna decide di vendere l'abitazione per trasferirsi con il suo nuovo compagno, l'equilibrio fra i tre si spezza in modo drammatico. Famoso soprattutto grazie ad "Akira" (1988), Katsuhiro Ôtomo porta su grande schermo un manga di Yuki Urushibara e lo fa utilizzando immagini dal vivo riprese con eleganza e raffinatezza. La storia, ambientata all'inizio del 1900, racconta le avventure di un maestro Mushi (i Mushi sono esseri legati alla natura e invisibili alla maggior parte delle persone, pur essendo capaci di influenzarne grandemente le vite).
Nella giornata di ieri Giuseppe Bertolucci ha presentato alla Mostra, in anteprima mondiale, il documentario "Pasolini prossimo nostro". Proiettata come evento speciale nella sezione Orizzonti, la pellicola ripropone l'intervista rilasciata dal poeta e regista nel 1975, a Bachmann. Per Bertolucci, impegnato negli ultimi anni anche come presidente della Cineteca di Bologna, "Pasolini continuerà a fare paura finché la cultura italiana resterà sorda al grido d'allarme che ha lanciato".
"Cosa sta succedendo all'Italia?". Questo l'interrogativo dal quale è partito Daniele Vicari per la realizzazione del suo documentario, "Il mio paese", evento speciale nella sezione Orizzonti, alla Mostra del Cinema.
"Ho sempre sentito l'esigenza molto forte di raccontare il mio paese da un punto di vista economico e politico, ma mi mancava la scintilla. L'ho trovata durante la visione del film di Ivens nella versione non censurata dalla Rai: mi ha dato l'idea di raccontare l'Italia attraverso il destino dell'industria, del lavoro e del territorio". "C'è un ripensamento profondo del modello sociale e industriale del paese" - prosegue Vicari - di come la società intende il lavoro. E se in alcune zone del paese la parola declino ha un senso, in altre è invece in atto una trasformazione radicale. Insieme a questa trasformazione si trasforma anche il punto di vista che la società ha su se stessa. Gli italiani sono consapevoli di quello che sta avvenendo. Quello che emerge è che manca una direzione politica forte e in grado di comprendere un paese così complesso".