Cannes 2007 21/05: Piccoli eroi italiani
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Dice di sentirsi un po' eroico Daniele Luchetti, regista di "Mio Fratello è figlio unico", il film con Riccardo Scamarcio, unico italiano presente nella selezione ufficiale (Concorso più Un Certain Regard) quest'anno. Quasi dieci minuti di applausi per la prima del film "Sono veramente molto soddisfatto e anche molto emozionato per questa accoglienza - ha detto Daniele Luchetti all'uscita del palazzo del cinema - devo dire che il film ha avuto forse un'accoglienza perfino più calorosa che in Italia e i dubbi che questa storia, così italiana sull'epoca della nascita degli anni di piombo, non venisse capita sono stati fugati". Tutti in piedi alla fine del film: così con grande calore il pubblico della sala Debussy ha salutato Luchetti, i protagonisti Elio Germano e Scamarcio, i produttori i distributori e gli autori del film che adesso hanno raggiunto il party in loro onore sulla spiaggia di fronte all'hotel Carlton. "In Italia si fanno troppi pochi film. Siamo quasi eroici ad essere qui rispetto alla quantità di opere prodotte. 60 film l'anno, 30 opere prime, sono poche - prosegue il regista - E questa è una vera disperazione, nel momento in cui eccezionalmente aumenta il pubblico, dovrebbero aumentare anche i soldi per il cinema, invece si produce poco e con poche risorse e questo contribuisce a chiarire perchè siamo cosi pochi al festival. I film che potevano stare qui, semplicemente non sono stati girati. In Francia al cinema arrivano 1000 miliardi l'anno, in Italia 30 milioni. Queste cifre dicono già tutto. Il vero dramma è che il cinema è molto vicino alla politica, a funzionari che non necessariamente sanno di cinema. Siamo molto preoccupati ad esempio della poltrona vacante alla guida di Rai Cinema. E poi in Italia c'è poca trasparenza sul denaro pubblico: non sai mai come la torta viene divisa". Le parole di Daniele Luchetti fotografano con rara lucidità la realtà del cinema italiano. Anziché lasciarsi andare ad una generica lamentela sull'assenza del nostro cinema al festival di quest'anno (come hanno fatto anche troppe prefiche) Luchetti ha il coraggio e la serenità di dire in modo chiaro come stanno le cose. Intanto si gode il meritato successo di "Mio Fratello è figlio unico". Il film è stato venduto in Gran Bretagna e in Spagna, mentre il 12 settembre uscirà in Francia in ben 150 copie (un investimento non indifferente). E non è tutto. Sala piena, grande attenzione, nessuna fuga 'diplomatica' da parte dei giornalisti esteri e un lungo applauso finale per "Centochiodi", il film di Ermanno Olmi presentato tra le opere scelte per festeggiare il 60esimo anniversario di Cannes. Il regista, che ha confermato di volersi dedicare in futuro unicamente al documentario, è stato ricevuto personalmente dal Presidente Gilles Jacob e dal direttore Thierry Fremaux sul Tappeto Rosso del Palais. Giornata ricca di suggestioni oggi al Festival di Cannes. Dopo aver vinto la Palma d'Oro con "Elephant" Gus Van Sant ci riprova con "Paranoid Park", pellicola applaudita al Grand Theatre Lumiere. La storia di uno skater che uccide un poliziotto in un parco. Un'altra vicenda di adolescenza inquieta e tragica. In serata arriva poi "Go Go Tales" del regista Abel Ferrara, opera che nella produzione e non solo batte bandiera italiana: tra gli interpreti che compongono il cast multietnico la giovane Bianca Balti e le brevi apparizioni di Riccardo Scamarcio ed Asia Argento. In chiusura di giornata uno dei lungometraggi più attesi, "Death Proof" di Quentin Tarantino, in origine una delle due parti che formavano "Grindhouse", lo sfortunato esperimento cinefilo a cui aveva partecipato anche Robert Rodriguez con l’altro segmento "Planet Terror". Il lavoro di Tarantino, che in originale durava meno di 90 minuti, è stato 'gonfiato' a più di 120 per renderlo un film indipendente e quindi proiettabile da solo. Dall'Austria arriva invece il controverso regista Ulrich Seidl, autore in passato di un film come "Canicola". Il suo "Import/Export" parla dell'incontro tra due solitudini, un'infermiera ucraina che sogna l'ovest e una guardia giurata austriaca che sogna l'est. E per finire l'evento della giornata è l'anteprima mondiale di "A Mighty Heart", il film di Michael Winterbottom con Angelina Jolie che racconta la vera storia di Marianne Pearl, moglie dell'inviato del Wall Street Journal Daniel Pearl, ucciso da un gruppo di fondamentalisti in Pakistan nel 2002. |
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