Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Taormina 2007 19/06: basso costo, alti risultati

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a cura di Francesco Olivo
Salutate le grandi produzioni, il festival va avanti coi film low cost, cast dai nomi semisconosciuti, ma sorprese (positive) sempre dietro l’angolo. D’altronde è il cuore di manifestazioni come questa, che anche se sponsorizzano quasi soltanto l’anteprima mondiale di "Trasformers" (fra due giorni), trovano motivo di esistere proprio perché propongono nuovi autori e piccole produzioni.
Il concorso, quest’anno dedicato alle pellicole dell’area mediterranea, entra nel vivo con due film interessanti e con qualche tratto in comune: lo spagnolo "Fuerte Apache" e il francese "13 metri quadri". L’autore di "Fuerte Apache" è un esordiente catalano, Jaume Mateu Adrover, laureato alla scuola di giornalismo e poi formatosi alla macchina da presa a Los Angeles. Il suo primo film è una storia dura, ma molto tenera, che ha per protagonista un operatore di un centro di accoglienza per giovanissimi di Barcellona. Le vicende dei ragazzini sono molto complesse, i guai giungono quotidiani e proprio chi dovrebbe mostrare più equilibrio finisce inesorabilmente per crollare. Il centro non è una galera, ma la libertà che spetta ai ragazzini spesso finisce per essere motivo di tragedie. Il film si concentra soprattutto sulla storia di Tariq, piccolo immigrato marocchino che guarda il mondo con curiosità e sogna di arrivare alla laurea. La sua vicenda è raccontata con grande delicatezza, dando a Fuerte Apache momenti di grande emozione.
Anche "13 metri quadri" è un’opera prima, questa volte di un ex pugile, Barthélemy Grossman, che compare anche come protagonista. Tre ragazzi che campano di espedienti in una banlieu decidono di fare il salto di qualità criminale realizzando una rapina milionaria. Braccati dalla polizia sono costretti a rinchiudersi in una cantina minuscola (i tredici metri quadri del titolo). In questo spazio buio e angusto, dove trascorrono interminabili giornate col bottino, emergono i diversi caratteri, i sensi di colpa e quasi tutte le debolezze umane possibili. Il film ha molti aspetti interessanti, qualche cedimento alle convenzioni dei thriller metropolitani francesi, ma in definitiva lo si guarda con piacere.
Protagonista della serata nel Teatro Antico è il grande regista francese André Téchiné, maestro molto celebrato in patria, formatosi negli anni Sessanta nei Cahiers du cinéma. L’opera presentata a Taormina è "Les Temoins" (I testimoni), una storia di omosessualità ambientata a metà degli anni Ottanta, all’insorgere dell’epidemia dell’Aids. Al solito Téchiné racconta le grandi passioni con uno stile d’altri tempi, ma senza mai annoiare, coinvolgendo lo spettatore senza la retorica dei sentimentalismi. I suoi protagonisti sono dunque dei testimoni della felicità e della tragedia della vita. Alla fine molti applausi per un film di rara intensità cinematografica.