Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Taormina 2007 21/06: Matt Dillon e le Piramidi

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a cura di Francesco Olivo
Gli studenti non si distraggono quando il professore è uno come Matt Dillon. L’interprete di "Crash", che è anche regista, ha tenuto la sua lezione di cinema al Palazzo dei congressi di Taormina. Abbigliamento molto casual (pantaloni e t-shirt), stile informale, grande cordialità nel rispondere alle domande del pubblico. In platea soprattutto giovani, l’Università di Catania, infatti, assegna alcuni crediti formativi a chi assiste agli incontri. Ma ovviamente non si tratta si dibattiti accademici, Dillon dopo una lunga carriera da attore, nel 2002 ha girato il suo primo lungometraggio, "City of ghosts", storia di truffatori girato in Cambogia. Il suo film è stato proiettato prima dell’incontro. Con il microfono in mano Dillon se la cava bene, anche se non si sbottona troppo sui progetti futuri: “Sto lavorando su una sceneggiatura da un po’ di tempo, è una storia di un gangster di New York. Sono certo che reciterò in questo film, ma ancora non so dire se vorrò esserne anche il regista”. Nel raccontare la sua lunga carriera Matt individua un personaggio chiave: Francis Ford Coppola: “Con lui ho fatto l’attore da giovanissimo ("I ragazzi della 56esima strada" e "Rutsy il selvaggio" nel 1983 ndr), mi ha seguito anche in tutte le fasi di "City of ghosts", ora abbiamo in mente di fare qualcosa insieme, ma non so se questo sogno si realizzerà mai”.
Il festival di Taormina ha organizzato una retrospettiva, lungo tutto il periodo della manifestazione, per celebrare il centenario del cinema egiziano. Proiezioni dei classici, ma non solo: ieri infatti è stata la volta di una festa nel Teatro Antico, alla presenza dei volti noti del cinema egiziano e di molte autorità politiche, tra cui il ministro della cultura, che ha ricevuto un premio per il dialogo tra i popoli. Al termine dei festeggiamenti, è stato proiettato "I Love cinema", film molto controverso di Osama Fawzi, regista famoso anche per i problemi politici creati intorno alle sue opere. Lui, infatti è un cristiano coopto (anche se ultimamente pare essersi convertito all’Islam) che non ha mai avuto reticenze nel denunciare il fondamentalismo religioso, compreso quello cristiano.
I love cinema racconta la storia tragica di un bambino di sei anni, che negli anni Sessanta scopre di amare alla follia i film. La sua passione però viene ostacolata pesantemente dal padre, un coopto tradizionalista. La madre del ragazzino, nel frattempo, repressa dal marito, ha una relazione clandestina con un artista comunista. La vicenda avviene sullo sfondo della sconfitta egiziana nella guerra contro Israele. Il film come detto ha suscitato polemiche molto rumorose e dopo violenze di piazza, è stato ritirato dalle sale cinematografiche.
Una bella storia che consente al pubblico di distrarsi per due ore dall’arrivo di "Transformers"…