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Andy Warhol Andy Warhol: un uomo del suo tempo

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a cura di Riccardo Rizzo
E’ difficile scrivere del Warhol fotografo. Impossibile se non ci si sofferma sulla sua vita e il suo concetto di arte. Un’arte a tutto tondo, riflesso della vita e sua stessa testimonianza. Per questo, totale.
Un quadro, un film, una fotografia altro non sono che istantanee di vita, che una volta “catturate” prendono forma e significato di documenti.
Esemplificazioni del proprio tempo che l’artista registra in maniera oggettiva. Non ci deve, pertanto, scandalizzare se questa operazione viene eseguita meccanicamente, portando quasi a trascurare la personalità di chi la compie.
E non si voglia neanche cercare di caricare eccessivamente (e/o necessariamente) di simbolismi o concetti queste stesse opere. Per Warhol non c’è differenza alcuna, infatti, tra una fotografia di Marilyn Monroe, una di minestre in scatola e un’altra di banconote.
Questo approccio, sicuramente originale nonché dissacratorio verso l’arte, ha fatto del padre della pop art un facile bersaglio per le critiche di freddezza, cinismo, opportunismo. Ma Andy Warhol è figlio del proprio tempo, di una cultura consumista e proto-globalizzata.
Se si accetta quindi, la sua visione secondo la quale c’è identificazione tra il mondo terreno e quello dell’Arte, si capirà anche perché “fare arte” equivale a “fare soldi”, e che i soldi stessi diventino un’opera da raffigurare.
Tornando alla fotografia, si può dire che quella di Andy Warhol sfugge da qualsiasi attenzione estetica per privilegiare la funzione di semplice testimonianza. Una foto-ricordo, quasi.
Non è un caso che i suoi scatti siano stati ottenuti grazie a semplici macchine fotografiche, a buon mercato ed al massimo provviste di flash, o da una polaroid. (Polaroid che in quegli anni conobbe un successo incredibile, salvo poi ricadere già dagli anni ottanta nel dimenticatoio).
I soggetti sono molteplici, anche se la pubblicazione nel 1980 di un libro segna il momento più importante della sua carriere (fotografica). Si chiamava “Le mostre di Andy Warhol”, un’insieme di istantanee, prese di nascosto, di personaggi famosi della scena artistica newyorchese.
Il fatto, neanche a dirlo, suscitò uno scandalo, benché tuttora le sue fotografie più conosciute e rappresentative sono altre, come quella di un suo autoritratto o quella con John Lennon.