Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Cannes 2005 18/05: Ultimi fuochi dalla Croisette

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a cura di Vaniel Maestosi
Letteralmente impazziti fans, pubblico e addetti ai lavori per poter entrare alla proiezione di Broken Flowers, ultimo gioco di Jim Jarmusch. E’ davvero raro vedere una tale smania di entrare in sala per un film della Croisette. Abili produttori e distributori a pubblicizzare un film di un regista tipicamente guascone ma che quando portò al Festival di Venezia Coffee and Cigarettes non riuscì a riempire le sale.
In Broken Flowers si parla di Don Johnston (un Bill Murray da premio), single impenitente, appena lasciato dalla bella Julie Delpy, alias Sherry. Ma nella vita di Don piomba la notizia di una non ben identificata vecchia fiamma che lo informa della presenza di un figlio che appartiene ad entrambi. Comincia un viaggio a ritroso negli amori passati e nella curiosa nuova identità di presunto padre. Come spesso accade, cast “all star” per Jarmusch: oltre ai già citati Murray e Delpy, ci sono anche Sharon Stone, Jessica Lange e Tilda Swinton.
Più tardi è arrivato il turno di Sin city, ultima fatica del fratello di sangue di Quentin Tarantino: Robert Rodriguez. Tratto dalle comics di Frank Miller, un'esperienza soprattutto visiva (un bianco e nero con fugaci apparizioni di colore) per la vicenda ambientata nella cupa città del titolo. Bruce Willis, Mickey Rourke, Benicio Del Toro, Elijah Wood e le sensualissime Rosario Dawson e Brittany Murphy, sono gli attori di questo action movie, per cui Rodriguez ha ricoperto più ruoli: montatore, direttore della fotografia, sceneggiatore e autore delle musiche. Davvero la mano di Tarantino che nei titoli appare come ospite speciale alla regia, diventa quasi superflua.
Sempre in Concorso fanno parlare ma non lasciano il segno: il film dei fratelli Dardenne, L'enfant) e Peindre ou faire l'amour dei francesi Arnaud e Jean-Marie Larrieu. Quest’ultimo annovera nel cast il superdivo d'oltralpe Daniel Auteuil.
E’ da sottolineare la presenza nella sezione Un Certain Regard, del film di James Marsh, The King. Protagonista la star iberica Gael Garcia Bernal nella parte di Elvis che ha appena finito il suo periodo di leva in marina e torna dalle parti del Texas più profondo, alla ricerca di quello che pare essere il suo padre naturale, un William Hurt che nel frattempo si è rifatto una bella famigliola con moglie e due figli devoti e una chiesa tutta per sé, dal cui pulpito ogni domenica invita i fedeli a credere in Dio. Thriller intenso che migliora in crescendo.
Infine sempre nel Certain Regard, delude parecchio il film del francese Ozon, Le tempe qui reste mentre lascia sempre incanto e nostalgia l'ennesimo titolo della decennale filmografia del coreano Kim Ki-duk, L'arc.