Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Francis Ford Coppola Biografia di Francis Ford Coppola

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Dopo la scuola di cinema dell’UCLA, Francis Ford Coppola (7 Aprile 1939, Detroit, Michigan, USA) entrò in contatto con l’équpe di Roger Corman, regista e punto di riferimento per un’intera generazione di autori. Si formò effettuando l’adattamento americano di alcuni film stranieri, scrivendo alcune sceneggiature e infine realizzando alcuni lungometraggi come "Terrore alla 13° ora" (1963), "Buttati Bernardo!" (1966), "Sulle ali dell’arcobaleno" (1968). Il suo primo film di rilievo fu “Non torno a casa stasera” (1969), che seppe anticipare temi e motivi del cinema holliwoodiano degli anni Settanta. Il successo commerciale planetario de "Il Padrino" (1971 e 1974), tratto dal romanzo di Mario Puzo, che è tra i maggiori successi al box office della storia del cinema, portò al regista le risorse necessarie per finanziare alcuni progetti a cui stava lavorando da tempo. Il primo fu un film importante, e tuttavia poco conosciuto, "La conversazione" (1973), che denunciava la pratica delle intercettazioni telefoniche anticipando quello che sarà il «caso Watergate» e fornendo un amaro spaccato di un’America coinvolta nella sporca guerra del Vietnam. E proprio nel Vietnam ambientò il kolossal “Apocalypse Now” (1979): film complesso e ambizioso, non sempre risolto sul piano stilistico, ma che tuttavia conteneva pagine di indimenticabile presa e spettacolarità. Per rappresentare l’orrore della guerra e della violenza, che sconfina nella insanità e nello smarrimento di ogni riferimento morale, si ispirò al romanzo Cuore di tenebra di Conrad, descrivendo l’odissea di un ufficiale inviato ad uccidere l’efferato colonnello Kurz (Marlon Brando) che stava conducendo una guerra personale nel profondo della giungla. Con “Un sogno lungo un giorno” (1981), dette libero sfogo al suo sperimentalismo girando un musical tecnologico. Con i successivi “I ragazzi della 56° strada” (1983) e “Rusty il selvaggio” (1984), indagò, sempre sotto il segno dello sperimentalismo formale, il mondo giovanile delle bande rivali, una situazione tipica degli anni Cinquanta. Con “Cotton Club” (1984), tornò al Kolossal dirigendo un musical sugli anni del jazz e del gangsterismo. Seguirono film interessanti, ma sfortunati al botteghino, come “Peggy Sue si è sposata” (1987), “Tucker. Un uomo e il suo sogno" (1988), l'episodio 'La vita senza Zoe' dal film “New York Stories” (1989), “Il padrino III” (1990). Intensa la sua attività di produttore coraggioso e fuori dagli schemi commerciali. Tra i film da lui prodotti ricordiamo, “Il giardino segreto” (1993) di Agnieszka Holland, “Frankenstein di Mary Shelley” (1995) di Kenneth Branagh, “Don Juan De Marco maestro d’amore” (1995) di Jeremy Leven, “Mi familia” (1995) di Gregory Nava. È tornato alla regia con Dracula di Bram Stoker (1992), “Jack” (1996). Dieci anni dopo L'uomo della pioggia (1998), legal thriller da un romanzo di Clancy, Coppola torna alla regia con un film che è l’adattamento per il grande schermo di un romanzo del 1988 dello scrittore Mircea Eliade, ispirato alla vita del poeta rumeno Mihai Eminescu: “Un’altra giovinezza” (‘Youth without youth’, 2007).