Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Siviglia 2007 3/11: Un'anteprima mondiale alla sezione in concorso

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a cura di Riccardo Rizzo
Déjate caer, terzo film del sivigliano Jesús Ponce, e la produzione tedesca Gegenüber che segna il debutto del giovane Jan Bonny, sono stati gli unici due titoli presentati nella Selezione ufficiale. Grande successo ha riscontrato la pellicola di Ponce (che ha firmato anche la sceneggiatura del film), che racconta le giornate di tre giovani quasi-trentenni bevendo birra e ingannando il tempo in un quartiere operaio di Siviglia. "Volevo parlare della vita senza complessi o pudori -afferma il regista- e penso di riflettere la voglia del cinema andaluso di poter affrontare temi universali". Le vite di Roberto Carlos, Nani e Gabriel sono in effetti del tutto simili a quelle di quei giovani che giovani quasi non sono più, che possiamo incontrare in una qualsiasi città italiana, spagnola o francese. La forza del film risiede proprio nel suo superare i confini geografici, e lo spirito allegro e innocente che lo pervade riesce a strappare più di una volta il sorriso allo spettatore.
Del tutto distinta, invece, l’atmosfera dopo la proiezione di Gegenüber del tedesco Jan Bonny, un film ricevuto con poco entusiasmo dal pubblico, che propone un argomento poco conosciuto -la violenza domestica contro gli uomini- che come spiega il regista è "più abituale di quanto si possa credere, motivo per il quale ho voluto porre degli interrogativi, più che dare risposte precise".
E’ stato anche il giorno di Gianni Minà, che ha presentato il primo di sei documentari che verranno proposti in questa edizione del Festival e che fanno parte della raccolta delle Memorie Cubane.
Il primo ad essere stato proiettato nella sala del Teatro de Vega è stato Un giorno con Fidel, un’interessante filmato di un’ora estrapolato da un’intervista di ben sedici ore fatta dal giornalista italiano al Líder màximo di Cuba. Un documentario girato nel 1987, e che ad oggi più che tale può essere considerato un vero e proprio documento storico, vista la rarità di interviste cosí personali, per di più su un personaggio come Che Guevara, rilasciate da un personaggio come Fidel Castro.
Dopo la proiezione il giornalista ha tenuto una conferenza stampa con i giornalisti, annunciando (come già fatto pochi giorni fa a Roma) che entro un anno finirà un'altra raccolta di documentari circa la situazione attuale politica e sociale dell’America Latina, e che potrà contare su intervista esclusive a vari capi di stato del Sud America, come Morales, Lula, Correa e Bachelet.
L’ex giornalista della Rai ha poi puntato il dito, seppur con un sorriso amaro e rassegnato sulle labbra, contro i vertici attuali della politica che governano l’informazione ledendone la libertà di espressione, un problema che sperava potesse risolversi dopo la caduta del governo Berlusconi ma che non è cambiato nemmeno col nuovo governo di centro-sinistra. "Ad oggi mi risulta impossibile lavorare, e mi fa ridere che anche in Italia, e non nella illiberale Cuba, non si riesca ad avere una informazione libera ed indipendente. Basti pensare che questi miei documentari in venti anni sono stati trasmessi solo una volta, una volta su Rai tre e l’altra su Rai due...”