Tim Burton Biografia di Tim Burton

Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu

Paladino del fantastico e della diversità, Tim Burton nasce il 25 agosto 1958 a Burbank. Nel 1976 Burton entra alla "Cal Arts" (California Institute of the arts) grazie ad una borsa di studio ed inizia ad occuparsi di Character Animation. In quella scuola Tim incontra Henry Selick (il regista di "The nightmare before Christmas") con il quale stabilisce fin da subito un sodalizio artistico. Nel 1982 lascia la Disney e gli vengono assegnati 60.000 dollari per la realizzazione di un cortometraggio che passa come test sulla tecnica della stop motion. Il risultato è "Vincent", storia di un bambino che sogna di essere Vincent Price. Nel film successivo "Frankenweenie" (1984), prodotto dalla Disney, Burton trasforma il celebre racconto di Mary Shelley in una favola per bambini. Nel 1985 esce il primo lugometraggio di Tim Burton, "Pee-wee's big adventure", seguito a distanza di tre anni dal più noto "Beetlejuice - Spiritello Porcello" con Michael Keaton.
Nel 1989 Burton porta sul grande schermo il celebre fumetto "Batman" (con Michael Keaton, Jack Nicholson e Kim Basinger): un'operazione che si rivelerà molto gradita dal pubblico. "Edward mani di forbice" (1990, con Johnny Depp e Winona Ryder) è il primo film coprodotto dallo stesso Burton, a cui seguono "Batman, il ritorno" (1992, con Michael Keaton, Michelle Pfeiffer e Danny De Vito), e la favola "Tim Burton's Nightmare before Christmas" (1993) che ha come protagonisti dei pupazzi animati realizzati dallo stesso Burton. Successivamente sarà la volta di altri titoli che si aggiungeranno al bizzarro catalogo del regista americano: il biografico "Ed Wood" (1994), il surreale "Mars Attacks!" (1996, con Jack Nicholson e Pierce Brosnan) e l'interlocutorio "Il mistero di Sleepy Hollow" (1999, con Johnny Depp e Christina Ricci): tutti ottimi successi di botteghino. E qui risiede la genialità intrinseca di Tim Burton, l'unico regista "visionario" che riesce nello stesso tempo a conquistare le platee e ad accontentare gli "squali" che, come ormai vuole la leggenda, abitano Hollywood.
Anche negli ultimi anni Burton non ha smesso di stupire: con "Il pianeta delle scimmie" (2001, con Mark Wahlberg) ha reinventato uno dei capolavori della fantascienza moderna, mentre con "Big Fish" (2003, con Ewan McGregor), favola magica girata con il suo stile tipico, ha realizzato, a detta della critica, forse il suo capolavoro assoluto. Nel 2005 realizza "La fabbrica di cioccolato" (ottimo remake di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato), e proseguirà con il sorprendente "La sposa cadavere" (2005), fiaba tetra e gotica animata con malinconia. Nel 2007 firma "Sweeney Todd", musical grottesco su un barbiere assassino raccogliendo nel cast i suoi due più grandi amori: Johnny Depp e Helena Bonham Carter. A questo punto, nonostante la giovane età, il Festival di Venezia gli rende omaggio conferendogli il Leone d'Oro alla carriera che lo incastonerà fra i miti del cinema; meno di un anno dopo sarà Cannes ad omaggiarlo chiamandolo a presiedere la giuria.
L'opera successiva è il recupero di un mito letterario, Lewis Carroll, attraverso le tecniche narrative di un secolo e mezzo dopo, il 3-D su tutte: con "Alice in Wonderland" gioca sul sicuro, con un personaggio che sembra scritto apposta per lui, giovandosi delle solite collaborazioni con Depp e con il compositore Danny Elfman. Dopo il ritorno di Alice nel Paese delle Meraviglie, 12 anni dopo la prima volta, per Tim si prospetta un ritorno al passato datato un quarto di secolo: in cantiere ha l'adattamento, in stop motion e per una durata consona per le sale cinematografiche, del suo cortometraggio "Frankenweenie"; lasciamo indovinare chi interpreterà il vampiro principale...