Al via il 61esimo Festival di Cannes. Si parte con l'atteso "Blindness" del brasiliano Fernando Mereilles, trasposizione di "Cecità" di Saramago con Julianne Moore; unica sopravvissuta a un misterioso morbo che colpisce la popolazione, mentre governo e istituzioni cospirano per tenere tutto sotto silenzio. "Ho dovuto lottare per anni per ottenere i diritti cinematografici del romanzo: Saramago non gradiva una versione cinematografica di Cecità, 'il cinema distrugge l'immaginazione', diceva. Alla fine, ha ceduto ed è stato spesso sul set", annuncia soddisfatto Mereilles.
"E ho voluto aggiungere qualche sfumatura di grigio. Nel romanzo, il personaggio interpretato da Gael è male puro dal primo istante; - prosegue il regista - ho voluto che fosse un po' un bambino con una pistola; una scena che va nella direzione opposta serve a creare umanità".
Buoni o cattivi ciechi: Julianne Moore star di un film da incubo. "Il senso di responsabilità del mio personaggio (la moglie del medico) è assoluto ed è stato, inutile dirsi, una sfida incredibile. Conoscevo il romanzo che considero un'opera illuminante e fin dall'inizio mi chiedevo come un regista cinematografico avrebbe potuto trasformare un materiale così complesso sulla non-visione per un medium fondato sulla visione", racconta l'attrice, protagonista della pellicola accanto a Mark Ruffalo e Gael Garcia Bernal.
Al Marché du Film di Cannes, nella giornata di ieri, il regista Michael Moore annuncia il suo nuovo lavoro: un sequel "provocatorio e caustico" del suo documentario politico "Fahrenheit 9/11" (Palma d'oro nel 2004), con l'idea di farlo uscire l'anno prossimo. Come hanno riferito i produttori. "Intende esaminare come il ruolo dell'America nel mondo sia cambiato negli ultimi otto anni".
Infine Sean Penn presidente di giuria, scelta coraggiosa e in linea con la tradizione del festival: per il grande attore e regista americano "le elezioni politiche Usa sono le piu' importanti di sempre, certamente della mia vita perchè manderanno a casa Bush". Per il regista e attore, presidente della giuria del 61/o Festival di Cannes, "la politica di Bush è stupidità e cattiveria, per questo il cinema e l'arte non vanno d'accordo con lui: noi rappresentiamo l'amore, lui agisce senza cuore". Non si sbilancia sul candidato favorito ma su Barack Obama ha detto di piacergli la sua "passione e entusiasmo".
Grande attesa oggi per il quarto film d'animazione prodotto dalla Dreamworks e di scena a Cannes: dopo i primi due "Shrek" e "La Gang del bosco", verrà presentato "Kung Fu Panda". Il film di Mark Osborne vede il panda Po (la voce e le movenze sono di Jack Black) percorrere la strada che dalla naturale pigrizia lo porterà a diventare maestro di kung fu. Di primissimo livello il "cast", ovvero i doppiatori: Dustin Hoffman, Angelina Jolie, Ian McShane, Jackie Chan, Lucy Liu, e David Cross. |