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100 anni di cinema per ripensare in modo intelligente e divertente 2500 anni di pensiero. Cartesio e La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock (“il dubbio e il problema della conoscenza”), Hegel e Paris, Texas di Wim Wenders (“la riconciliazione hegeliana di una famiglia distrutta”), Tommaso d’Aquino e Rosemary’s Baby di Roman Polanski (“esiste anche una Provvidenza Diabolica?”), Nietzsche e I magnifici sette di John Sturges… Luis Buñuel (“lo Schopenhauer del cinema”) e Michelangelo Antonioni (“l’Heidegger delle immagini”), e poi Steven Spielberg, Vittorio De Sica, Quentin Tarantino, e tanti altri grandi registi convocati a spiegare i grandi della filosofia. E un po’, anche, viceversa.
Ford incontra Wittgenstein in "Ombre rosse", ovvero: ciò che non può essere detto, un film di cowboy può benissimo riuscire a mostrarlo. |
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