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E' un incontro inaspettato, tenero, esilarante e commovente al tempo stesso quello con Charlot, che biancoenero edizioni ha scelto tra gli Strani Tipi dell'omonima collana. Se “il Monello” ha novant'anni, l'icona del grande artista è quanto mai inossidabile per cinefili e appassionati. Ma quanti ragazzi hanno modo di conoscere le sue opere e il suo straordinario personaggio? A loro Arianna Di Genova - giornalista della redazione cultura de Il Manifesto - racconta la storia - vera - di Charlie Chaplin, e della magia che trasformò un bambino povero, nato nei bassifondi di Londra alla fine dell'Ottocento, in un genio del cinema mondiale e in uno degli uomini più ricchi d'America.
Chaplin non era altro che un ragazzino che viveva di espedienti in quartieri malsani, dividendo la sua miseria quotidiana con il fratellastro Sidney. Ma rispetto ai tanti altri suoi compagni di sventura, aveva un sogno in più: recitare, far ridere la gente e diventare un grande comico. Ci riuscì prima in teatro, seguendo le orme dei suoi genitori, poi in America, dove era nata una nuova arte: il cinema. Fu qui che Charlie si trasformò in Charlot. Bastò calzare una inglesissima bombetta nera, scarpe troppo grosse, una giacca striminzita e far roteare un bastoncino da passeggio: così l'eterno vagabondo cominciò a girare per il mondo, sperando in un futuro migliore. |
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