 |
|
Francesca Comencini, figlia di Luigi, appartiene, per tradizione familiare, all’universo del neorealismo italiano. L’esperienza in Francia in giovane età e la sua immersione in una cultura in cui al cinema viene attribuita grande importanza, hanno contribuito al suo stile cinematografico di uno spessore inusuale nel panorama del cinema italiano.
Sia nelle opere di fiction sia in quelle documentarie, spicca la sensibilità di uno sguardo politico nei confronti del mondo del lavoro, con particolare riguardo alle problematiche femminili: “In fabbrica” (2007), “Mi piace lavorare. Mobbing” (2004),“ Lo spazio bianco ”(2009), storia di una donna che deve affrontare, da sola, l’esperienza traumatica di una figlia nata prematura. Nel film “A casa nostra” (2006), Francesca Comencini denuncia invece la corruzione, la violenza, i loschi traffici, gli affari illeciti, che imperversano in una città italiana dei nostri giorni, faticosamente contrastati dalla buona volontà di pochi. |
|
 |
|
