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“Je est un autre” scriveva Arthur Rimbaud, e tale è la premessa poetica dell'indagine, psicologica e cinematografica, di questo lavoro di Alessandro Aronadio, classe 1975, già regista di un film sul “doppio” presentato con successo all'ultima Berlinale (“Due vite per caso”, 2010) e ora in tutte le sale, qui acuto esploratore e saggista illuminante di uno dei temi chiave delle manifestazioni artistiche del Novecento, sublimato e reso vivo attraverso l'analisi dell'opera del regista canadese David Cronenberg e, segnatamente, del suo seminale “Inseparabili” (1988). |
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