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Cinema Alchimia Uno convoca visioni alchemiche di quella art magique che è il cinema.
Da un lato, il libro rintraccia l’azione incantatoria delle immagini, in un “precinema” che non fu solo la tecnica delle lanterne magiche ma anche la filosofia bruniana fatta di testo e immagini interconnessi, le tavole dei Liber Mutus alchemici composti solo di misteriose figurazioni colorate e “musicate” con pentagrammi da eseguirsi mentre si sfogliano.
Dall’altro lato, fa uso della “metafora concreta” dell’alchimia per rileggere cineasti che lavorano la materia di luce del cinema come altrettanti alchimisti: a Méliès a Murnau, da Artaud a Disney, da Cocteau a Welles, da Scorsese a Herzog, da Burton a Smith, da Buñuel a de Oliveira, da Jodorowsky a Fellini, da Ruiz a Monteiro, da Lynch a Cronenberg, da Polanski a Bressane, da Anger a Kelemen, da Deren a Garrel. |
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