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Per la generazione del ‘68 il cinema è stato uno straordinario strumento di socializzazione. Ecco perché il cinema è molto presente sui giornali che la sinistra extraparlamentare ha prodotto fino al 1976, anno in cui la spinta del ‘68 finisce, la partecipazione di massa scompare e tutto cambia. In quei giornali, che hanno formato una nuova generazione di giornalisti e un modo nuovo di intendere il giornalismo, il cinema fa spesso capolino, con stroncature spettacolari oppure con titoli a effetto.
Gli articoli non sono mai firmati, ma la memoria orale indica nomi di un certo peso: Umberto Eco, Adriano Sofri, Pio Baldelli, Peppino Ortoleva, Vincenzo Vita, Valentino Parlato. Taviani, Bellocchio, Petri, Montaldo, Kubrick gli autori più recensiti… Sono articoli duri, vigorosi, a volte paradossali, forse incomprensibili se non collocati nella durezza del dibattito di quegli anni. |
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