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Dal montaggio delle attrazioni alla teoria del cine-pugno, il cinema di Eisenstein ha sempre avuto un scopo principale: quello di scuotere lo spettatore dal suo torpore e stimolarlo a partecipare attivamente alla comprensione – e talvolta alla ricomposizione – di quanto stesse avvenendo sotto i suoi occhi durante lo svolgimento della pellicola cinematografica. In questa brillante autobiografia Eisenstein, considerato da molti il più grande teorico del cinema, racconta i film che ha diretto e quelli che non ha potuto realizzare e raccoglie le sue osservazioni sulla settima arte e le sue tecniche espressive. Una perla di grande valore per tutti i veri cinefili, ricca di materiale fotografico e schizzi originali di Eisenstein, il cui autentico protagonista è il cinema quale espressione pura ed efficace strumento socio-politico |
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