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Un viaggio trasversale attraverso la filmografia di uno dei registi più controversi e geniali del panorama contemporaneo. Daniele Dottorini non è il primo a cimentarsi nell'impresa di una monografia lynchiana, ma nel suo volume abbandona il classico approccio cronologico per analizzare i film del regista americano seguendo dei percorsi tematici. Il punto di partenza è la produzione pittorica di David Lynch (con riferimenti ad artisti quali Bacon e Hopper, e a grandi lavori di critica cinematografica, come quello compiuto da Rhomer sul Faust di Murnau) per proseguire poi nell'analisi dell'immagine cinematografica lynchiana in tutte le sue componenti: dalle strade alle stanze, ai corpi, agli oggetti. Il risultato è un'analisi accurata e limpida del cinema di Lynch a trecentosessanta gradi, inclusi prodotti minori come gli spot pubblicitari o il televisivo Hotel Room, compiuta attraverso alcune tra le più importanti teorie estetiche del Novecento. |
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