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"Per più di vent’anni Il cinema prima di Lumière è stato un imprescindibile punto di riferimento, una continua fonte di ispirazione per gli studiosi. (…) Tutt’oggi, se si desidera avere un riassunto delle origini del cinema scientifico e della sua costante ricerca di applicazioni pratiche, il lavoro di Tosi continua a essere la sintesi più coerente e autorevole. (…) Mi auguro che una più larga comunità di lettori possa beneficiare di questo libro". Dalla prefazione di Paolo Cherchi Usai.
A partire dal 26 gennaio sarà di nuovo disponibile in tutte le librerie un classico della storiografia cinematografica ormai introvabile, pubblicato per la prima volta nel lontano 1984 e da allora tradotto in varie lingue. Il Castoro lo ripropone ora in un’edizione ampliata e aggiornata, con il nuovo titolo "Il cinema prima del cinema".
Il volume di Virgilio Tosi è la più autorevole summa del periodo in cui il cinema ha gettato le sue radici, che fu ben prima dell’ormai tradizionale data di nascita del 28 dicembre 1895, inizio delle regolari proiezioni pubbliche a pagamento del cinématographe dei fratelli Lumière, e racconta con linguaggio limpido e preciso la storia e le avventure dei protagonisti di un periodo pionieristico, affascinante e imprescindibile, che non ha tuttavia ancora ricevuto l’attenzione che merita.
Dalle lanterne magiche, in uso già nel Settecento, alle fotografie seriali di Muybridge, al revolver fotografico di Janssen, al cronofotografo di Marey e al kinetoscopio di Edison, i tentativi di riprodurre il movimento, per scopi scientifici o di spettacolo, sono stati numerosissimi. Già da un secolo prima del 1895 pionieri e ricercatori cercavano di scomporre il movimento, catturare l’istante, ricomporre sequenze. Erano astronomi, medici, fisiologi, e fotografi animati da interessi scientifici e ancora lontani dalla connotazione spettacolare che avrebbe assunto il cinema dopo i Lumière.
Questa è la base storica del linguaggio cinematografico e senza di essa non si comprenderebbero né la sua straordinaria fortuna nel Novecento né le multiformi possibilità di un codice che ha consentito e consentirà all’uomo di percepire e comunicare in modalità sempre nuove servendosi del linguaggio delle immagini in movimento, di cui il cinema scientifico è la grammatica. |
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