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"La conquista dell'inutile" raccoglie il lungo diario tenuto da Werner Herzog durante i due anni e mezzo di lavorazione del suo film-capolavoro "Fitzcarraldo" nella giungla amazzonica, tra il giugno 1979 e il novembre 1981. Protagonisti di queste pagine sono, come nel film, la lussureggiante foresta pluviale e le sue popolazioni di indios che a centinaia lavorarono come comparse nella pellicola, oltre a Klaus Kinski, l'attore preferito di Herzog. Nel descrivere la quotidianità di un'impresa che non ha nulla di quotidiano, Herzog arriva a ripensarsi radicalmente come artista e come uomo, riflettendo sul ruolo dell'arte, sul concetto di civilizzazione, sul senso della violenza e sull'ineluttabile crudeltà della natura. Ne risultano pagine affascinanti, filosofiche e poetiche insieme, che l'autore definisce "più appassionanti del film stesso, una sorta di scrittura che, come in un processo magico, vuole scongiurare la disgrazia". |
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