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Art Linson produce film per il cinema da più di venticinque anni ed è appena stato scaricato dalla Twentieth Century Fox dopo cinque anni di onorato servizio. Una mattina incontra per caso Jerry, ex-potente di Hollywood, che avendo saputo dei suoi recenti insuccessi si offre di ascoltare i suoi sfoghi. Jerry confessa che ha bisogno di tirarsi un po' su il morale godendo delle altrui disgrazie e lo convince che si tratterà di un equo scambio: Linson si alleggerirà delle sue pene professionali e Jerry si sentirà meno solo. Ed è così che il protagonista di questo "romanzo non-romanzo" di memorie ci introduce nel mondo anacronistico, faticoso, complicato, divertente della Hollywood in cui titaneggia Rupert Murdoch.
Davanti ai nostri occhi curiosi e poi, via via, sempre più affascinati, si spalancano i set de "Gli Intoccabili", "L'urlo del male", "Falso tracciato", "Fight Club", per citarne solo alcuni. Si conoscono attori celeberrimi come Robert De Niro (ritratto in ogni idiosincratico atteggiamento caratteristico del suo genio ma anche della sua arroganza), Alec Baldwin, Anthony Hopkins, Angelina Jolie e Billy Bob Thornton. E, dulcis in fundo, ci vengono presentati Brad Pitt ed Edward Norton durante le riprese di quel film cult che è "Fight Club".
In sostanza, Linson non fa sconti a nessuno. Si serve di uno stile asciutto e secco che fa largo uso dello slang e che si adatta alla perfezione alla materia trattata, con dialoghi di un'ironia fulminante, degni della migliore slapstick americana. Ci si chiede come abbia potuto pubblicare un libro del genere senza avere problemi legali da parte delle star e dei dirigenti di cui fa chiaramente i nomi. In un mondo di funzionari ignoranti e presuntuosi, di dirigenti precari, il cui lavoro è subordinato solo agli incassi dei film, di grandi attori dimenticati o di grandi attori impossibili da gestire, di registi creativi e registi "raccomandati", di autori di talento (come David Mamet) ma "troppo raffinati" per Hollywood, Linson emerge per la sua sincerità e la sua dignità: qualità che ha sempre rifiutato di immolare sull'altare dello showbiz. |
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