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Renato Massaccesi svela uno dei segreti del Cinema Comico Americano puntando poi la lente dell’analisi sull’incredibile Jerry Lewis. Dai mitici Stanlio e Ollio, passando per Chaplin, i Marx, e il Saturday Night Live, sino ad arrivare ad Allen: sono solo alcuni dei grandissimi della storia della cinematografia americana la cui comicità rimanda all’universo del “Doppio”.
Il complesso legame tra l’attore e la sua maschera comica risiede nello speciale rapporto tra realtà e finzione insito in ogni film. Il mondo irreale che la Settima Arte inventa si popola così di sovversivi interpreti che trasformano lo sbandamento di tutte le regole in fragorose risate.
Attori che hanno saputo inventare personaggi tanto straordinari da rivendicare una vita ed una morte propria, distinta dall’attore-uomo che gli ha infuso l’anima, come Charlot di Chaplin; altre volte la maschera era tanto impressa sul volto, da costringere l’interprete ad rimanere prigioniero del suo Alterego, come accadde ad Oliver Hardy. Ma il virtuosismo e la piena consapevolezza della forza magica che risiede nel doppio se stesso creato dall’attore, si ebbe solo con il funambolico Jerry Lewis. Il suo “Picchiatello” e i suoi “fratelli” sono invenzioni indimenticabili, geniale risposta di Lewis alla storica rottura della coppia con Dean Martin. Il comico, infatti, risiende nello sdoppiamento, nella duplice forza che ci chiede contemporaneamente di sovvertire le regole e ci impone di rispettarle, spinte opposte incarnate nelle maschere circensi dei due pagliacci: il Rosso intemperante e il Bianco lezioso; da quei due archetipi Massaccesi fa partire una genealogia del carattere comico, che con l’avvento del Cinema si complica e si reinventa, riuscendo a regalarci film indimenticabili e umanissime risate. |
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