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Il volume è il frutto della collaborazione tra il Centro Sperimentale di Cinematografia e l’Associazione B.A. Film Factory/Busto Arsizio Film Festival, dedicato nell’edizione 2008 al grande regista, dove è stato presentato in prima nazionale. Nato da un lungo e appassionato lavoro, il libro mira a dare una sistemazione organica all’intera opera artistica di Michelangelo Antonioni, dimostrandone l’intima unitarietà e omogeneità. Come afferma Vittorio Giacci nelle pagine introduttive, quello di Antonioni è stato “il progetto di un artista della nostra epoca che, superando la “barriera del Naturalismo” della cultura del ‘900, è riuscito a dialogare con le più spericolate innovazioni linguistiche e tecnologiche nella sfida estrema della modernità, quella di mostrare la realtà interiore non tanto dei personaggi, quanto del loro creatore”. Asse portante della riflessione critica di Giacci è dunque lo sguardo di Antonioni, che si fa di volta in volta “irrilevante, incantato, eluso”, volto a operare vere e proprie “radiografie dell’anima”, a disvelare le “avventure dell’apparenza”, a investigare sui “prolungamenti dell’identità”. Oltre l’ampia raccolta di testimonianze/dichiarazioni di registi, attori, collaboratori e amici - a partire da Woody Allen a Cesare Zavattini, da Dario Argento a Wim Wenders, da Fanny Ardant a Monica Vitti - il libro contiene l’intera filmografia, seguita da una ricca e aggiornata bibliografia sul regista ferrarese. |
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