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Quattro agenti della polizia di New York sono rimasti uccisi in un agguato. Il Capo dei Detective di Manhattan, Francis Tierney Senior, chiede a suo figlio, il Detective Ray Tierney, di condurre le indagini. Apparentemente sembrerebbe trattarsi del solito sequestro di droga finito tragicamente, ma col procedere delle indagini Ray comincia a rendersi conto che qualcuno deve aver informato gli spacciatori dell’imminente arrivo della polizia... |
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Ray e Jimmy sono colleghi e amici, il secondo ha sposato sua sorella e vive nella famiglia del primo, interamente composta da poliziotti: Francis Padre, valoroso comandante, e Francis Junior, primo dei suoi figli e comandante dell'intera squadra narcotici della quale fanno parte tutti e che improvvisamente viene decimata in un agguato perfetto e terribile che lascia poco spazio al pur straziante dolore e subito scatena segreti e bugie, dubbi e corruzione, male e bene che immergono il film in una tensione plurale ricca di possibilità e prospettive.
Il film ha un intreccio poliziesco sublime, emerge davvero il genere e con grande coralità si armonizzano gli elementi attorno a un classico duello, quello di Ray e Jimmy, mai eccessivo e sempre composto all'interno degli schemi narrativi. Ci sono storie dentro storie tutte eleganti e in sintonia tra di loro, psicologie e dettagli di tantissimi personaggi dove malinconia e azione determinano una continua intensità.
Edward Norton e Colin Farrell, il primo sublime, il secondo fedele, scontrano continuamente il loro onore, trasferiscono dentro ogni azione un valore etico, tentano di sopravvivere ad una New York spietata e spesso buia, in preda alle stesse paure che dopo l'11 Settembre sono diventate un incubo, noto ma in fondo non così diverso.
John Voight completa e nobilità un cast davvero alchemico, dimostrando ancora una volta che in questi ruoli non ha rivali.
Gavin O'Connor aveva pronto lo script già due anni prima quel fatidico ground zero, è stato costretto ad aspettare quasi dieci anni per avere il via libera e girare il suo film, bloccato più volte dal bisogno politico che pretendeva la completa difesa dell'onore della città e dei suoi guardiani in divisa blu, nei quali era stata riposta una fiducia così totale da diventare quasi speranza. Questa storia scomoda, intrisa di moderna corruzione, resta anche ora comunque attualissima. Il film immerge dentro una narrazione soffocante, non giudica ma mostra, immedesima e lascia a noi scegliere dove stare e se copririci di asfalto o di virtù, dietro la famiglia o l'onore.
Accolto con grandi applausi a Roma, dove è stato presentato nella sezione Premiere 2008 del Festival Internazionale del Film. |