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Recensione: La coniglietta di casa

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La coniglietta di casa
titolo originale The House Bunny
nazione U.S.A.
anno 2008
regia Fred Wolf
genere Commedia
durata 97 min.
distribuzione Sony Pictures
cast A. Faris (Shelley) • E. Stone (Natalie) • C. Hanks (Oliver) • K. Dennings (Mona) • K. McPhee (Harmony) • R. Willis (Joanne) • K. Williams (Lilly) • D. Goodman (Carrie Mae) • K. Makkouk (Tanya) • M. Mazur (Cassandra) • T. Ritter (Colby) • H. Hefner (se stesso) • C. McDonald (Dean Simmons) • B. D'Angelo (Mrs. Hagstrom) • L. Del Rosario (Sienna) • S. Wright (Ashley) • R. Specter (Courtney) • H. Madison (se stessa) • B. Marquardt (se stessa) • K. Wilkinson (se stessa)
sceneggiatura K. McCullah LutzK. Smith
fotografia S. Johnson
montaggio D. Chiate
uscita nelle sale 5 Dicembre 2008
media voti redazione
La coniglietta di casa Trama del film
Shelley, una bionda coniglietta di Playboy, viene cacciata dalla Mansion. Non si perde d'animo e viene accolta nella confraternita femminile "Zeta", dove si confronterà con ragazze molto diverse da lei.
Recensione “La coniglietta di casa”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 5)
Ventisette anni per una coniglietta corrispondono a cinquantanove nella vita reale… così, il giorno dopo la mega-festa per il suo compleanno, Shelley Darlington si ritrova sbattuta fuori dalla Playboy Mansion, in cerca di una casa prima ancora che di se stessa.
La coniglietta di casa” non si iscrive nel filone comico dal quale prende le attrici (Anna Faris protagonista di tutti e 4 – per ora – gli “Scary Movie”, Emma Stone in “SuXbad – tre menti sopra il pelo”, in parte anche Kat Dennings con “40 anni vergine”) né in quello godereccio/onanistico, tagliando fuori – primi cinque minuti a parte – una buona fetta di pubblico… Il filone in cui va inserito è dunque il grande contenitore delle commedie “giovanili” che stanno impazzando negli States da un decennio a questa parte, con inserti comici (è questo il caso) o nonsense; è, più precisamente, uno dei tanti figli de “La rivincita delle bionde” (“Legally Blonde”, 2001), forse il maggior successo – anche oltreoceano – del genere; non è affatto un caso che le sceneggiatrici, Karen McCullah Lutz e Kirsten Smith, siano le stesse del film che ha ri-lanciato Reese Witherspoon, ma è impensabile ipotizzare per “The House Bunny” lo stesso successo: idee meno originali, attrici anonime (la Witherspoon nel 2001 aveva già girato “Pleasantville”, “American Psycho” e, soprattutto, rifiutato “Scream”; 5 anni dopo arriva il Premio Oscar), una trama – al solito – eccessivamente prevedibile.
Tra i non molti pregi la presenza discreta di Hugh Hefner e le risate che di tanto in tanto scappano, anche se sono sempre e soltanto le gag triviali a generarle: insomma, diverte un po’, ma senza ironia.
Commenti del pubblico







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Medaglia d'Oro (273 Commenti, 57% gradimento) cinemabendato Medaglia d'Oro 24 Aprile 2011 ore 19:04
voto al film:   4,5

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