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Sette anime si concentra su Ben Thomas, un agente dell’IRS che ha un terribile segreto ed è schiacciato dal senso di colpa. In procinto di suicidarsi, l'uomo conosce una ragazza gravemente malata di cuore di cui si innamora e compie uno straordinario cammino di redenzione che cambierà per sempre la vita di sette sconosciuti. |
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Gabriele Muccino è uno dei pochi registi italiani che possiede allo stesso tempo un taglio registico internazionale e un approccio e una sensibilità europea. Da un certo punto di vista si può dire che Muccino ce l’ha fatta, che è cresciuto e si è definitivamente affermato in Italia e nel Mondo. “Sette anime” è infatti il suo secondo film statunitense e la seconda collaborazione artistica con Will Smith, una delle star americane più pagate e amate di sempre. La sua fama di regista esigente ed emotivo e il suo sguardo sbarazzino sul mondo giovanile e sull’amore hanno contribuito alla creazione di un vero e proprio personaggio di culto, soprattutto per i più giovani, notoriamente ricettivi all’emotività più che alla profondità. Tuttavia non è così importante né interessante provare a decostruire il personaggio Muccino: “Sette anime” ha infatti problemi più grandi, che assorbono e inglobano tutto quello che gli gravita attorno. Ma andiamo con ordine. “Will Smith”, bravo attore, ma notoriamente abituato a cazzeggiare e a mostrare il suo ego in film come “Man in black” o “Hancock”, si ritrova a interpretare un personaggio che è in una fase di depressione molto avanzata, prossima al suicidio. Mentre scorrono i minuti ci si rende conto che questa sua disperazione ha un’origine ben precisa e che la sua volontà di andare incontro alla morte cresce insieme alla sua intenzione di redimersi e di fare del bene a sette (brave) persone che non conosce. Il regista, però, sa bene che le storie cupe non funzionano senza l’amore vero e così entra in scena Rosario Dawson, malata di cuore ma pronta a innamorarsi perdutamente di Will Smith. Il finale, intuibile ma non rivelabile, certifica un'astuta operazione di estorsione di lacrime ai danni dello spettatore, manipolato da stereotipi a tratti surreali sul bene e il male, la felicità e l'infelicità o il rimpianto e il perdono. Resta oltretutto un forte senso di gratuità e di falsa misteriosità. Da salvare, oltre alla regia e alle prove attoriali, le interessanti riflessioni suggerite sul destino e sulla potenza del senso all’interno della vita (e della morte). Ma il tratto enfaticamente enigmatico, disperato ed esistenzialista sembra cercare ‘Sette anime’ quando ne basterebbe semplicemente una. |
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News sul film “Sette Anime” |
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Gabriele Muccino torna a Hollywood con Uma Thurman e Jessica Biel (25 Febbraio 2011)
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Da oggi la Programmazione Cinema di Milano (23 Gennaio 2009)
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Esce in 600 copie "Sette anime" di Muccino ( 8 Gennaio 2009)
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Will Smith ospite al Nuovo Cinema Aquila ( 7 Gennaio 2009)
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"Seven Pounds", Rosario Dawson diretta da Muccino (18 Luglio 2008)
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La nuova felicità di Gabriele Muccino ( 6 Dicembre 2007)
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Will Smith e Michael Mann insieme per "Empire" (11 Ottobre 2007)
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Gabriele Muccino dirigerà ancora Will Smith ( 7 Settembre 2007)
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