Celebrazione di una famiglia, dinastia d'artisti, da parte dell'esordiente regista Brando, fresco di studi americani. Il modus della celebrazione è riprendere dal vivo lo spettacolo teatrale “Parlami di me” scritto da Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime, andato in scena al Sistina per un'intera stagione, nel quale papà Christian si eccita e confessa davanti alla platea. Si parla del grande padre Vittorio con un bacio verso il cielo, dell'attore come continuo mistero, di cosa si nasconde dietro e dentro un artista ma ovviamente e soprattutto si esercita teatro di rivista, dove Christian è cresciuto, sognando fin da bambino di diventarne un punto di riferimento.
Chrstian show omaggia commosso, i fondatori del genere, Garinei e Giovannini, saluta Armando Trovajoli cantando “Roma nun fa la stupida stasera”, sprizza swing e rock alla cock, balla duettando con Paolo Conticini, ormai spalla-segugio fissa e fedele, ammicca dietro le soubrette, definendole il vero motore di ogni spettacolo, si concede completamente al pubblico romano, lo stesso identico di quel Sistina del Costanzo, creatore dello script, che ormai è diventato quasi un fondale dipinto di un televisore a schermo fondo.
Allora ci si chiede, dov'è la regia di Brando anche accennata in una pur minima forma di montaggio che non sia impura televisione? Ma soprattutto dov'è il cinema? E per cortesia qualcuno ci spieghi anche cosa sia passato nei pensieri del Professor Rondi per aver considerato “Parlami di Me” meritevole di far parte addirittura della sezione ufficiale concorso 2008 al Festival Internazionale del Film di Roma.
Per il resto? Non dimenticate di chiedere quello del biglietto. |