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La Resolution 819 è la Risoluzione delle Nazioni Unite presa dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU per accertare e condannare i crimini contro l'umanità perpetrati durante la guerra nei Balcani all'indomani dell'indipendenza della Bosnia Herzegovina. Con questo mandato l'Alta Corte di Giustizia de L'Aja invia volontario a Srebrenica il poliziotto francese Jacques Calvez per trovare le prove del genocidio compiuto dai Serbi di Bosnia. Sei anni di ricerche con un team internazionale ad affiancarlo e mille ostacoli da superare, condussero Calvez a istruire il processo che oggi vede imputati Karadzic e Mladic. |
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Ci sono tanti motivi per fare un film. Giacomo Battiato sceglie forse quello più nobile: ricordare la tragedia di Srebrenica del 1995, la storia del peggior massacro in Europa dalla seconda guerra mondiale. Le truppe serbo-bosniache del generale Mladic uccisero quasi 8.000 persone in quattro giorni, sotto lo sguardo passivo dell’ONU che avrebbe dovuto garantire la protezione delle popolazioni musulmane in ottemperanza alla Risoluzione 819.
Il film cerca di raccontare l’accaduto, puntando sulla rappresentazione del dolore e dello sgomento di chi scopre progressivamente la realtà. Il regista sceglie la forma della fiction, evitando però il cosiddetto docu-drama e cercando di conservare il valore dell’impegno civile tipico del documentario. Il passato del versatile regista veronese, noto soprattutto per alcune fiction televisive e opere liriche, lascia però un’impronta profonda nella pur lodevole opera, definita dall’autore ‘necessaria’. “Resolution 819” ha in effetti l’anima di una rispettabilissima fiction televisiva e le emozioni che trasudano le immagini non sono più forti di quelle di “Karol, un uomo diventato Papa” et similia. Ci pensano le musiche mai invasive del maestro Morricone a sostenere un’opera coraggiosa, che ha la sua migliore qualità nella rottura del silenzio che ha avvolto il massacro per lungo tempo. Le immagini curate e la riproposizione puntuale dei fatti fanno giustizia nei confronti della Storia, ma non bastano a rendere “Resolution 819” un buon film. Sulla vicenda storica si aggancia infatti un lavoro poliziesco, attorno al quale Giacomo Battiato non riesce a costruire idee registiche e cinematografiche che colgano nel segno. L’inserimento nel concorso del Festival di Roma, evento che dà buona visibilità soprattutto agli addetti alla stampa, è una scelta opportuna e, almeno per adesso, il miglior riconoscimento a cui l’opera potesse aspirare. In attesa, ovviamente, di un imprescindibile passaggio televisivo...
Vincitore del Marco Aurelio d'Oro assegnato dal pubblico come miglior film del Festival di Roma 2008. |
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News sul film “Resolution 819” |
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Giacomo Battiato ospite a Human Rights Nights ( 3 Aprile 2009)
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Roma, vincono "Resolution 819" e "Opium War" (31 Ottobre 2008)
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