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Durante una spedizione in Islanda, lo scienziato Trevor Anderson, il nipote Sean e la guida Hannah rimangono intrappolati in una caverna. L'unica via di fuga è scendere sempre più in profondità negli abissi della terra. Comincia così un vero e proprio viaggio al centro della terra, attraverso mondi mai visti, tra piante carnivore, uccellini luminescenti, piranha volanti, pericolosi dinosauri. Ma prima che l'attività vulcanica intorno a loro aumenti irrimediabilmente, i tre esploratori devono trovare il modo di tornare sulla superficie terrestre... |
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Per combattere la crisi al botteghino, l’industria cinematografica fa un tuffo nel passato e rispolvera il cinema 3D. Le tecnologie per una visione stereoscopica delle immagini hanno fatto però passi da gigante. Superato il classico sistema a basso costo dell’anaglifo e i relativi occhialini con le lenti verdi e rosse, si punta ora a tecnologie più avanzate. L’utilizzo di un sistema di ripresa con due distinte cineprese 3D, che simulano l’occhio destro e l’occhio sinistro, e degli occhialetti che oscurano in maniera alternata e rapidissima le lenti, permettono di replicare molto fedelmente la visione tridimensionale umana. Dal 2005 al 2008 le sale attrezzate per proiettare in 3D sono decuplicate e a quanto sembra da adesso in poi Disney Pixar e Dreamworks produrranno i loro film d’animazione solamente in 3D. In questo senso “Viaggio al centro della terra 3D” è solo un assaggio del rinnovamento che si abbatterà sul cinema dei prossimi anni.
Il film di Eric Brevig, inoltre, non abusa della tecnologia a disposizione, preferendo limitarsi per lo più a creare un’esperienza visiva il più possibile realistica e profonda. La storia si basa sul celebre romanzo di Jules Verne e ripercorre avventure di un professore universitario (il candido Brendan Fraser de “La mummia”), suo nipote (Josh Hutcherson) e una ragazza islandese (l’intrigante Anita Briem) intrappolati in mondi inesplorati, tra piranha volanti, dinosauri e piante carnivore. La pellicola scorre veloce e leggera nei suoi 90 minuti, con alcune immagini visivamente e cromaticamente affascinanti e una buona dose di ironia e onestà. Tuttavia manca di sostanza e il target è smaccatamente giovane; lo spettatore più adulto è di fatto accantonato, cosa evitabile e in controtendenza rispetto ai più recenti film per ragazzi. Il merito più grande di “Viaggio al centro della terra 3D” è dunque l’aver fatto da apripista in un mondo nuovo e potenzialmente rivoluzionario.
Non resta che godersi il cinema da parco dei divertimenti della nuova generazione, in attesa di una futuribile tecnologia che non richieda l’utilizzo di occhiali o, più verosimilmente, del cinema 4D e 5D, che coinvolgerà gli spettatori con i movimenti delle poltrone e con gli odori in sala. |
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