Arriva dagli Stati Uniti, patria di falsi profeti e nuovi mercanti di fede, questo divertente e irriverente film-documentario diretto da Larry Charles.
Sulla scia dei lungometraggi denuncia stile Michael Moore, Religiolus affronta il tema della religione faccia a faccia, entrando spavaldo nelle roccaforti delle grandi chiese occidentali dal Vaticano a Gerusalemme passando per il miscuglio etnico di Londra o Amsterdam in una panoramica tutta occidentale che non considera però l'ampio mondo della spiritualità d'Oriente.
Sullo schermo Bill Maher, mattatore televisivo della commedia stand-up d'oltre oceano, promuove il dubbio tra fedeli con e senza galloni scrollando con vigore i fondamenti delle credenze. Come già in precedenza nel suo lavoro, Maher attinge all'immaginifico religioso come fonte di assurdità, materiale primario per l'opera del comico. In questo progetto però la singola battuta si dilata a trama primaria e viene trattata con violenza al fine di colpire lo spettatore e fargli aprire gli occhi quando, confuso dai fumi dell'incenso, perde il lume della ragione e mette a repentaglio il proprio futuro e quello collettivo imbarcandosi in moderne crociate brancaleoniane. E non possiamo in questo dargli torto. Ma Religiolus pecca di un punto di vista troppo univoco. Nulla togliendo al ritmo incalzante dato da un montaggio dinamico e dalle spiazzanti scelte di regia che tengono incollati allo schermo e fanno ridere di gusto, bisogna ricordare che la fede è un argomento delicato e vasto da trattare con il dovuto rispetto, indipendentemente dall'idea che si ha. È proprio la mancanza di rispetto verso il prossimo che sta infatti distruggendo questa malriuscita società. Durante la visione si deve quindi tenere bene a mente che al centro della critica c'è quella che giustamente il regista definisce religione organizzata, la sovrastruttura che controlla, così come ogni fanatismo, paravento per coprire interessi politici ed economici da tempi immemori e non l'intima visione del trascendente.
Certo è infine il fatto che finché ci sarà la libertà di esprimere le proprie convinzioni in maniera così forte, e nel contempo la possibilità di criticarle e controbatterle in un pacifico dialogo, ci sarà qualche speranza. E soprattutto un salutare sorriso, dirompente spauracchio dei potenti. |