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"Viva Zapatero" ricostruisce la storia di Raiot, il programma di satira della Guzzanti cancellato dalla dirigenza Rai dopo nemmeno una puntata per questioni politiche. |
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“Satira: La satira è un genere della letteratura, del teatro e di altre arti caratterizzato dall'attenzione critica alla vita sociale e, spesso, personalisticamente alla condotta di taluni soggetti di pubblica notorietà.”
Il mezzo televisivo non sembra più essere un veicolo comunicativo “libero”; il cinema, forse, ancora lo è.
Questo sembra voler intendere Sabina Guzzanti proponendo nelle sale un film-documentario che, con l’aiuto di numerose testimonianze, ripercorre la storia del suo programma televisivo Raiot; prima acclamato e poi censurato da RaiTre, il programma registrò alla prima (e ultima) puntata il 26% di share.
Il prezzo da pagare per il tanto successo si tradusse in querele con richieste di danni miliardarie.
La Guzzanti concentra la sua attenzione sullo stato di effettiva libertà dei mezzi comunicativi italiani e, disegnando un quadro generale a dir poco grottesco, propone temi riguardanti la politica (destra e sinistra in ugual misura), la censura, la strumentalizzazione mediatica e la disinformazione giornalistica.
“Questo non è un film contro Berlusconi” -commenta- “non penso che Berlusconi sia un genio del male, anche perchè sicuramente non è un genio... è un film contro il sistema marcio che consente a lui e a chiunque altro vada al governo di fare quello che gli pare”.
Viva Zapatero è impreziosito dalle vive voci di personaggi televisivi censurati, comici querelati e giornalisti televisivi sollevati da incarichi: Dario Fo ci spiega cosa si intende per satira, Marco Travaglio parla di politica e Beppe Grillo si scaglia contro giornalisti cauti e timorosi.
La vera forza del film risiede sicuramente nella sua esasperata volontà di ricordare ciò che è accaduto, e potrebbe accadere, a chi esponga idee e concetti politicamente scomodi.
Difficilmente, infatti, si riesce a dimenticare Enzo Biagi che, dopo decenni di onorato servizio a disposizione dell’informazione pubblica, è stato licenziato dal C.D.A. RAI con una semplice e troppo fredda raccomandata con ricevuta di ritorno. |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “Viva Zapatero!” |
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