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Recensione: La ragazza sul ponte

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La ragazza sul ponte
titolo originale La fille sur le pont
nazione Francia
anno 1999
regia Patrice Leconte
genere Drammatico
durata 90 min.
distribuzione Key Films
cast V. Paradis (Adèle) • D. Auteuil (Gabor) • L. Palun (Direttore di scena) • D. Georgalas (Takis)
sceneggiatura Y. Maussion
fotografia J. Dreujou
montaggio J. Hache
media voti redazione
La ragazza sul ponte Trama del film
Di notte su un ponte che sovrasta la Senna una ragazza, Adèle, sta per buttarsi, ma Gabor, lanciatore di coltelli, che sta passando di lì per caso, la convince a desistere. L'uomo propone alla ragazza di fare coppia fissa con lui e l'unione di questi due destini disperati diventerà imprevedibilmente una scelta vincente. I due girano nei circhi della zona col loro numero e sembrano riscuotere un buon successo. Ma la fortuna sarà con loro solo fino a quando staranno insieme.
Recensione “La ragazza sul ponte”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
"Il gesto esatto, il mettere la propria vita nelle mani, o nella precisione di un'altra persona".

La giovane Adèle è ad un non chiaro colloquio. Parla della sua vita, dei suoi affetti e soprattutto dei suoi fallimenti. Disillusa, convinta della sua negatività, le immagini di lei incominciano da quando la sua vita è cambiata. In punta di piedi, sul bordo di un ponte al chiaro di luna, Adèle conosce Gabor; un uomo disposto a dissuaderla proponendole un "rinvio" al quel desidero di morte: diventare il suo bersaglio. Perchè la malinconia degli occhi, la perfezione del corpo e la fortuna che lei ancora non sa di avere, la destinano come nessun'altra a quel ruolo.
Patrice Leconte ci porta nel mondo delle fiabe in bianco e nero, dove si fa l'amore rischiando la morte e la paura ha lo stesso sapore del piacere.
Vanessa Paradise, la ragazza sul ponte, Daniel Auteuill, il lanciatore di coltelli, sembrano personaggi sospesi nel tempo, eroi da nouvelle vague smarriti alla fine degli anni '90. Lei, dissipatrice triste, libertina romantica, finisce facilmente e quasi suo malgrado tra le braccia dei ragazzi che incontra; lui, quando lei sparisce, è solo un relitto perso tra le strade di Istanbul.
L'acqua diventa, come nell' "Atalante" di Vigo, elemento magico e vitale per scoprire l'immagine e il corpo della persona amata. Una cert'aria felliniana gira tra i personaggi e gli sfondi, persa e stemperata in un gusto della stilizzazione, in una delicatezza erotica che straborda in un vigore languido molto personale.
Leconte punta tutto sul rischio e la tensione per tracciare i confini di un universo intimo e irreale, in cui un'esperienza assoluta di convivenza tra vita e morte è il prezzo da pagare per controllare la sorte e trasformare lentamente l'amore da semplice connubio di desiderio e casualità, a scelta precisa di vivere per un'altra persona e grazie ad essa.
Il primo colpo che sfiora la carne di lei, la tensione che sale come il battito di un cuore tachicardico, nei lunghi silenzi prima del lancio fatale...
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (20 Commenti, 60% gradimento) venusietta 3 Gennaio 2012 ore 11:53
voto al film:   7

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