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In un paesino del dipartimento dell'Ardèche, nella Francia meridionale, arriva uno sconosciuto. Col tempo, lo straniero fa amicizia con un abitante del luogo: in realtà il primo è un bandito che sta per rapinare una banca, il secondo un anziano professore che deve affrontare un intervento chirurgico. Giorno dopo giorno, il loro rapporto diventa sempre più stretto... |
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Due persone scontente che giocano a mischiare le proprie individualità e a ribaltare i ruoli come se fossero temporaneamente "spostati". In bilico fra il rimpianto per occasioni perdute e la perenne, stancante e immobile costruzione o meglio "mantenimento" del solito ruolo nel mondo, il rimpianto. Quel legame emotivo che unisce istintivamente i due eroi scavalcando l'immagine.
Il paradosso è alla base di questo rapporto: il legame crea e prospetta un'apertura verso un passato non scelto. E la malinconia nasce dalla consapevolezza di non avere più il tempo o la possibilità di un futuro realmente diverso.
La morte diviene inevitabile, l'unica "scelta" che consente di mantenere vivo l'inaspettato legame; quel legame istintivo, puro livello emozionale che fiorisce dopo l'accettazione della non-scelta.
Selezione Ufficiale al Festival di Venezia 2002.
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Commenti del pubblico |
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News sul film “L'uomo del treno” |
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A Patrice Leconte il Premio Sergio Amidei Opera d'Autore (13 Giugno 2013)
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Patrice Leconte in rassegna al Cineclub Alphaville (23 Febbraio 2012)
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