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Recensione: Nemico Pubblico N. 1 - L'istinto di morte

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Nemico Pubblico N. 1 - L'istinto di morte
titolo originale L'Instinct de mort
nazione Francia / Canada / Italia
anno 2008
regia Jean-François Richet
genere Azione
durata 113 min.
distribuzione Eagle Pictures
cast V. Cassel (Jacques Mesrine) • C. De France (Jeanne Schneider) • G. Depardieu (Guido) • G. Lellouche (Paul) • R. Dupuis (Jean-Paul Mercier) • E. Anaya (Sofia) • M. Duchaussoy (padre di Jacques) • M. Boyer (madre di Jacques)
sceneggiatura A. Dafri
musiche M. Trumpp
fotografia R. Gantz
montaggio H. Schneid
uscita nelle sale 13 Marzo 2009
media voti redazione
Nemico Pubblico N. 1 - L'istinto di morte Trama del film
'L'istinto di morte' è la prima parte della storia del gangster francese Jacques Mesrine, prima che diventasse il nemico pubblico numero 1.
Recensione “Nemico Pubblico N. 1 - L'istinto di morte”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 6,5)
La vita di Jacques Mesrine, il criminale francese più famoso dal dopoguerra ad oggi, viene portata sul grande schermo da Jean-François Richet e Abdel Raouf Dafri con un progetto che, ultimamente, eravamo abituati a veder realizzare per la televisione. La carne al fuoco era tanta da giustificare la scelta di dividere in due parti il materiale, chiamando “L’istinct de mort” il periodo degli anni ’60 e “L’Ennemi public n°1” il decennio successivo, che si chiude nel ’79 con la morte di Mesrine.
Proprio dalla sua morte, un esecuzione in mezzo alla strada come ti aspetteresti da una cosca mafiosa e non dallo Stato, parte il racconto; è una breve introduzione, ben girata e soprattutto ben montata tra i titoli di testa, forse il momento più avvincente del film. La storia vera e propria parte dall’inizio degli anni ’60, con la guerra d’Algeria e il ritorno in Francia di un giovane Jacques segnato da quell’esperienza. Il suo ingresso nel mondo del crimine è rapido, e dopo pochi anni occupa interamente la sua vita (all’inizio divisa tra famiglia e cattive amicizie, finché riesce a tenerle separate). Non c’è mai compassione né ammirazione nel mostrare le scelte di Jacques, ma un tentativo semplice di narrazione; non è una cosa ovvia, considerando che oggi, forse ancor più di ieri, il mito di Mesrine è vivo e in molti, in particolar modo tra i giovani che non hanno vissuto quegli anni, lo considerano una sorta di Robin Hood. Costruire il film partendo dal suo romanzo autobiografico, scritto in carcere prima di evadere, rischiava di alimentare questo falso mito: l’operazione è invece quanto più onesta possibile, attingendo alle memorie delle persone che sono passate sulla sua strada, ricostruendo la realtà che un bugiardo cronico quale Mesrine non può aver conservato inalterata. Sullo schermo Mesrine, interpretato da un Vincent Cassel alla sua prova migliore (per la seconda parte – la prima in ordine cronologico ad esser stata girata – è ingrassato di 20 chili), o almeno sui livelli de “L’odio”, è un eroe con il quale il pubblico rifiuta di identificarsi se non a tratti; nella successione dei momenti topici si prova una costante alternanza tra attrazione e repulsione, finendo per assistere dall’esterno a una storia che non coinvolge.
Detto del ritmo e di un cast – interamente franco-canadese – adeguato al genere (più Cécile De France e Roy Dupuis in ruoli d’azione, ma non è da sottovalutare la staticità di Gérard Depardieu che caratterizza un personaggio di cui si sa poco e s’immagina moltissimo), il giudizio non può che rimanere sospeso, in attesa della seconda parte che – per fortuna – uscirà a distanza di un mese dalla prima.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 14 Gennaio 2014 ore 11:02
1
voto al film:   6,5

film senz'anima, si fa vedere e non ha nulla che davvero non vada ma non coinvolge e fallisce proprio nello staccare dallo sfondo la figura di Mesrine, che vorrebbe essere un po' buono e un po' cattivo, un po' delinquente e un po' Zorro, e invece ne esce fuori soprattutto "un po'". si stacca invece la Anaya, il cui piccolo ruolo grida vendetta, ma a questo penserà Almodovar.
Utente di Base (3 Commenti, 66% gradimento) Epo11 20 Ottobre 2011 ore 16:52
voto al film:   6,5

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