Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Louise-Michel

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Louise-Michel
titolo originale Louise-Michel
nazione Francia
anno 2008
regia Benoît DelépineGustave de Kervern
genere Commedia
durata 90 min.
distribuzione Fandango
cast Y. Moreau (Louise) • B. Lanners (Michel) • R. Dehoux (sacerdote) • S. Van Hiel (Sylvie) • J. Knuysen (Jackie) • P. Broodthaers (Pierrette) • B. Poelvoorde (Guy) • M. Kassovitz (proprietario della fattoria)
sceneggiatura G. de KervernB. Delépine
fotografia H. Poulain
uscita nelle sale 3 Aprile 2009
media voti redazione
Louise-Michel Trama del film
Una fabbrica nella regione francese della Picardia. Pochi mesi dopo una riduzione del personale, le operaie sono in allarme. Un giorno, la costernazione: macchinari, uffici, tutto è stato sgombrato e la direzione è scomparsa. Le operaie sono radunate in un caffè: decidono di mettere insieme tutto il denaro che spetta loro per finanziare un progetto di reimpiego. Vengono prese in considerazione diverse idee: creare una nuova società, rilevare un'altra fabbrica, ma nulla riesce a suscitare il loro entusiasmo. Louise, la più scatenata, prende la parola...ed entra in scena Michel!
Recensione “Louise-Michel”
a cura di Giordano Rampazzi  (voto: 7)
Capita, a volte, di trovarsi di fronte a dei film difficilmente definibili, così anarchici e assurdi da costringerci a chiederci se il cinema a cui siamo abituati non sia, in fondo, un cliché. “Louise-Michel” è esattamente uno di quei film, surreale eppure umano, con uno stile libero semplice ed essenziale ma originale come pochi altri.
Benoit Delepine e Gustave Kervern hanno sviluppato il loro talento lavorando per la televisione francese per 15 anni, scrivendo e interpretando sketch divertenti e spesso satirici. La loro esperienza e le loro idee sono state riversate al cinema dapprima in “Aaltra” (2004), poi in “Avida” (2006) e ora in questo “Louise-Michel”, una commedia nera che punta dritto sullo humour inconscio e sulla poetica dei personaggi grotteschi e radicali.
La Louise Michel a cui si rifà il titolo è stata un’insegnante anarchica francese della seconda metà dell’800, ma è anche la composizione di Louise e Michel, i due protagonisti del film. La prima, interpretata dalla potente e imprevedibile Yolande Moreau, fa parte di un gruppo di operaie che hanno perso il lavoro e decidono di impiegare la loro misera liquidazione per finanziare un progetto di reimpiego. Alla fine della riunione, però, l’idea di uccidere il capo ha la meglio. Louise è incaricata di trovare il sicario e in modo fortunoso e rocambolesco incontra ciò che può fare al caso loro: Michel, interpretato da un Bouli Lanners che ricorda il John Goodman dei fratelli Coen, è il sicario di cui hanno bisogno. C’è poi l’ingegnere cospiratore e paranoico, che non crede più a nulla di ciò che gli viene detto, o i malati terminali che prendono parte all’operazione. Ogni personaggio, sperduto e disperato, è costruito seguendo la visione pessimistica ma anche la vena umoristica dei due registi, richiamando alcune caratteristiche del regista georgiano Otar Iosseliani (“Giardini in Autunno”) o del finlandese Aki Kaurismaki (“Le luci della sera”).
Louise-Michel” è un film sbilenco, girato con sole 260 inquadrature, la maggior parte delle volte fisse. I folli dialoghi interrompono i silenzi quasi mai pesanti e accompagnano una strana colonna sonora e un ambientazione dai colori leggermente desaturati. Il film ci arriva sempre con qualche secondo di ritardo, ma è un manifesto assoluto di libertà, che combatte un mondo che ci ha invasi e depotenziati: quello del ricilaggio di idee e della retorica assoluta.
Il film, prodotto da Kassovits, è stato presentato al Festival di Roma nella sezione Extra e ha ricevuto il Premio speciale della giuria per l’originalità al Sundance, quello della Migliore Sceneggiatura a San Sebastian.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (7 Commenti, 25% gradimento) Zadig 4 Febbraio 2015 ore 01:01
voto al film:   9

Film brillante. Rivoluziona il modo di fare cinema, di affrontare una sceneggiatura, brandendo come arma l' humor. Sono rivoluzionari i personaggi, le soluzioni, gli attori, il titolo. Divertimento assicurato. Da non perdere.
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 30 Maggio 2012 ore 20:07
voto al film:   6

film particolare ma a mio parere non riuscitissimo (molto meglio il successivo "Mammuth"), è più rivoluzionario che bello, e fa anzi propria con decisione una sua particolarissima poetica del brutto. in un mondo, cinematografico e non, letteralmente invaso da immagini e riflessi di una bellezza che non ha quasi più niente di bello, massima gratitudine per una voce che si leva e urla forte la necessità di recuperare non solo il dominio dei contenuti sulla forma ma anche, magari grazie alla bruttezza, la bellezza vera.
Medaglia d'Oro (376 Commenti, 59% gradimento) brata Medaglia d'Oro 12 Marzo 2012 ore 11:32
voto al film:   6

Medaglia d'Oro (273 Commenti, 57% gradimento) cinemabendato Medaglia d'Oro 26 Aprile 2011 ore 17:06
voto al film:   7,5

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