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Recensione: Antichrist

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Antichrist
titolo originale Antichrist
nazione Danimarca / Germania / Francia / Italia
anno 2008
regia Lars von Trier
genere Horror / Drammatico
durata 104 min.
distribuzione Key Films
cast W. DafoeC. Gainsbourg
sceneggiatura L. von Trier
fotografia A. Mantle
montaggio A. Refn
uscita nelle sale 22 Maggio 2009
media voti redazione
Antichrist Trama del film
"Antichrist" si basa sulla teoria secondo la quale sarebbe stato Satana e non Dio a creare il mondo. Una coppia che sta cercando di superare il lutto della morte di un figlio, si rifugia nell'"Eden", la loro isolata casa nei boschi, nella speranza di risolvere i loro problemi e salvare il loro matrimonio. Ma la Natura farà il suo corso, e le cose volgeranno presto dal male al peggio...
Recensione “Antichrist”
a cura di Giordano Rampazzi  (voto: 7)
Con “AntichristLars von Trier si mette completamente a nudo. Il film arriva sull'onda della depressione che ha colpito due anni fa il regista danese e prova a raccontare in modo crudo e disperato la natura umana in un mondo creato da Satana. Lo scandalo preannunciato è andato ben oltre le aspettative: “Antichrist” è un'operazione cinematografica contemporaneamente sublime e pessima, che fa esultare i detrattori di von Trier e lascia storditi i fan più accaniti. L'antipatia autocelebrativa del regista sfocia in una provocazione apparentemente senza logica. La verità è che Lars von Trier non è certo lo stereotipo dell'intellettuale, ma piuttosto un ragazzino stronzetto che se ne frega delle regole perché possiede un grandissimo intuito e una capacità smodata di cogliere aspetti della realtà di cui pochi parlano. Non è, dunque, semplicemente un maestro della provocazione, è un artista tormentato, sfrontato e incredibilmente coraggioso e interessante.
Il film, diviso in capitoli, inizia con uno splendido prologo in bianco e nero, sulle note del Rinaldo di Händel. I primi sei minuti, rigorosamente pornografici e al rallentatore, chiudono definitivamente l'esperienza del Dogma95, affiancano il concetto di piacere femminile al male e introducono la vicenda dei due (unici) protagonisti. Mentre Defoe e la Gainsbourg fanno l'amore, infatti, una tragedia si insinua nell'equilibrio della loro coppia: il figlio piccolo cade dalla finestra e muore. Per la moglie l'elaborazione del lutto è difficilissimo e il marito, che di professione fa lo psicoterapeuta, decide - in barba a ogni regolamento deontologico - di curare la moglie in prima persona. La psicoanalisi li porta a trasferirsi nello chalet in mezzo al bosco “Eden”, dove lei aveva scritto la tesi di laurea sulla stregoneria nel Medioevo. Da quel momento gli incubi personali dei due si concretizzano in un'escalation di orrore, (erotica) distruzione ed esoterismo che sfociano in un epilogo maestoso e liberatorio, che dà un senso a gran parte dei simboli disseminati nel film, ma non sbroglia completamente le perplessità dello spettatore.
Antichrist” tuttavia si palesa senza risparmiare nulla ma soprattutto ha la forza di negare il bene (Dio, per il popolo) a favore del male e del caos (Satana), che dominano la natura umana e probabilmente la mente di un regista innovativo e delirante, che sente il pianto di tutte le cose che stanno morendo, ma ha il grandissimo pregio di superare gli schemi per proporre con coraggio e spudoratezza le proprie visioni.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Argento (171 Commenti, 75% gradimento) Bardamu1991 Medaglia d'Argento 1 Ottobre 2016 ore 04:59
voto al film:   6,5

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Narcos 26 Luglio 2016 ore 15:01
voto al film:   8

Medaglia d'Oro (247 Commenti, 80% gradimento) giampaolosy Medaglia d'Oro 4 Aprile 2016 ore 20:33
3
voto al film:   8,5

Nella classifica delle opere disturbanti del regista danese questa si colloca sicuramente molto in alto ma sarebbe un errore giudicarla solo o principalmente per alcune scene scabrose. Il film, in due parti, affronta la discesa agli inferi, l'ingresso nella selva oscura dove a volte l'essere umano è spinto da eventi della vita. L'ansia, la depressione il panico scatenano questa discesa che dall'introspezione, dall'analisi psicologica si proietta in un mondo metaforico pieno di incubi e orrori reali. In questo senso la visione è ancor più ostica perché il regista procede per gradi prima conduce per mano e poi strattona lo spettatore, prima lo invita a riflettere e poi lo prende a schiaffi creando un crescendo di coinvolgimento e stupore sempre più disturbante. Lars Von Trier è un maestro in questo da prendere o lasciare.
Utente di Base (34 Commenti, 60% gradimento) franz65 4 Gennaio 2016 ore 16:26
3
voto al film:   8,5

film potente, con punte di masochismo spettrale, esplicito e reticente allo stesso tempo, a prescindere dalla vita privata del regista, è un film sulla malattia pieno di simboli. da vedere
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) CitizenKane 19 Dicembre 2015 ore 17:59
voto al film:   6,5

Utente di Base (12 Commenti, 50% gradimento) Tesla 16 Ottobre 2015 ore 22:39
voto al film:   8

Medaglia di Bronzo (72 Commenti, 75% gradimento) yanquiuxo Medaglia di Bronzo 3 Marzo 2015 ore 23:53
4 1
voto al film:   7

Di difficile comprensione, ma indubbiamente un ritratto tagliente e poetico della depressione narrata dal regista grazie alla sua personale esperienza. Solo Von Trier sa chiaramente come interpretare ogni singolo evento nel film. Ma a parole non renderebbe, forse neanche lui sa trovare quelle giuste per descrivere una così sconvolgente malattia. O meglio, quando si tratta del parlare con immagini e metafore, si comunica molto di più. Grandi performance di Dafoe e Gainsbourg
Utente di Base (10 Commenti, 33% gradimento) Heisenberg 17 Dicembre 2014 ore 01:40
voto al film:   5

Utente di Base (4 Commenti, 66% gradimento) genjiskhan 7 Dicembre 2014 ore 23:12
voto al film:   7,5

Utente di Base (11 Commenti, 70% gradimento) silvia-v 3 Agosto 2014 ore 21:24
voto al film:   6


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