Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Manderlay

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Manderlay
titolo originale Manderlay
nazione Danimarca / Svezia
anno 2005
regia Lars von Trier
genere Drammatico
durata 139 min.
distribuzione 01 Distribution
cast B. Howard (Grace) • I. De Bankolé (Timothy) • W. Dafoe (Padre di Grace) • D. Glover (Wilhelm) • L. Bacall (Madre di Grace)
sceneggiatura L. von Trier
fotografia A. Mantle
montaggio B. KjaerhaugeM. Stensgard
uscita nelle sale 28 Ottobre 2005
media voti redazione
Manderlay Trama del film
America 1933. Grace lascia Dogville insieme a suo padre che, per motivi di affari si dirige a Sud. Durante il viaggio si scorge da lontano un grande cancello in metallo con il nome Manderlay scritto a caratteri cubitali. Qui l'attenzione di Grace viene attirata da una giovane donna di colore e dalla condizione dei suoi abitanti, tenuti in condizione di schiavitù nonostante l'ormai avvenuta abolizione. Grace farà di tutto per liberare gli abitanti di Manderlay, sicura di farsi interprete dei loro desideri...
Recensione “Manderlay”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
"Equilibri di potere."

Come "Dogville", "Manderlay" è pensato con intelligenza, abilità metaforica, intenzionalità. Il congegno "intellettuale" torna in ogni accostamento e allusione, rimane più forte della maestria cinematografica (succede nel cinema di Von Trier).
Nella piantagione di "Manderlay", Grace scopre che non la segregazione ma la schiavitù vi regna ancora. Coperta da un gruppo di gangster prestati da papà, impone così una caricatura di democrazia. E’ l’America di Lars Von Trier, un (non) luogo ricostruito completamente in studio, in un percorso segnato dal gesso, in cui non c’è mai il riscatto nella verità, ma il tradimento nel gioco truccato, nell’idea di eguaglianza politica dentro la terra promessa, nella rinuncia a ripensare un mondo migliore. L’istante è più importante del tutto, è la (scarsa) resistenza al desiderio di non lasciare tracce.
Von Trier punta sempre tutto sull’imbarazzo (teorico) del ribaltamento di ogni principio, generando dubbi e sospetti sulla comprensione della coesistenza pacifica, con l’effetto di ritenere (beffardamente) che l’unica realtà esiste soltanto al di fuori della finzione. D’altra parte le "intuizioni" più che interessanti di "Dogville", sono in "Manderlay", paradossalmente, quelle che non vengono spiegate, ma piuttosto quelle manifestate. La tempesta di sabbia che distrugge la piantagione di cotone di Manderlay, segna l’inizio di una parte del film indubbiamente più convincente rispetto alle "immagini" di critica (retorica) ad un’America razzista e bigotta, che fa leva sulla tipica abilità del regista danese: colpire allo stomaco lo spettatore con una spietata descrizione del dolore e della sofferenza (e sul suo paradossale concetto di poesia). La propria libertà: tutto si svolge in funzione di questa drammatica condizione umana. Poi, una volta ottenuta, gli abitanti di Manderlay non sapranno come sfruttarla e, una volta compreso il concetto di "democrazia", torneranno a scegliere di essere schiavi e di continuare ad (auto) imporsi le loro assurde (coerenti) "categorie", gettando le maschere e dimostrando ciò che sono in realtà.
Eccola qui la nuova parabola di Von Trier, anche se in questo caso il "peccato originale" (l’omogeneità inquietante) è sicuramente meno potente, viscerale e universale di "Dogville".
Presentato in concorso a Cannes 2005.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) giulia 12 Febbraio 2017 ore 17:26
voto al film:   7

Utente di Base (4 Commenti, 66% gradimento) genjiskhan 13 Marzo 2016 ore 23:33
voto al film:   7,5

Medaglia di Bronzo (77 Commenti, 64% gradimento) Hal9K Medaglia di Bronzo 18 Marzo 2013 ore 09:45
voto al film:   8

Utente di Base (18 Commenti, 11% gradimento) zioJim 1 Maggio 2012 ore 13:17
1 2
voto al film:   5

L'approccio teatrale che rende Dogville così interessante qui non riesce a riprodurre lo stesso effetto. Prevale la pesantezza di una storia ben costruita ma noiosa e pedante.
Medaglia d'Oro (257 Commenti, 44% gradimento) manfool Medaglia d'Oro 13 Marzo 2012 ore 18:37
2
voto al film:   7

è sempre un bel filmetto particolare e senza mezzi termini, bene gli attori.
Ma Dogville è maestoso...
Utente di Base (43 Commenti, 63% gradimento) Monta17 21 Febbraio 2012 ore 01:38
voto al film:   7

Medaglia di Bronzo (76 Commenti, 30% gradimento) Pierrot Medaglia di Bronzo 30 Gennaio 2012 ore 20:03
voto al film:   7

Medaglia d'Argento (106 Commenti, 59% gradimento) cartillo Medaglia d'Argento 26 Dicembre 2011 ore 18:48
voto al film:   6,5

Utente di Base (20 Commenti, 60% gradimento) venusietta 14 Dicembre 2011 ore 00:56
voto al film:   6,5

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) droogalex 2 Dicembre 2011 ore 19:09
voto al film:   6,5


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