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Recensione: Videocracy - Basta apparire

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Videocracy - Basta apparire
titolo originale Videocracy
nazione Svezia
anno 2009
regia Erik Gandini
genere Documentario
durata 85 min.
distribuzione Fandango
sceneggiatura E. Gandini
musiche J. SoderbergD. Osterberg
fotografia M. ClaroL. Eisenhauer
montaggio J. Soderberg
uscita nelle sale 4 Settembre 2009
media voti redazione
Videocracy - Basta apparire Trama del film
Cos’è la "videocrazia"? Secondo Erik Gandini, italiano d’origine e svedese di adozione, è il sistema di potere televisivo di cui l’Italia offre oggi l’esempio più consistente ed emblematico. Videocrazia non è esattamente un film su Berlusconi ma un film sull’Italia berlusconiana di lunga durata: fisiologicamente, sociologicamente e forse persino antropologicamente berlusconiana. L’Italia in cui, come afferma Nanni Moretti ne "Il Caimano", «Berlusconi ha già vinto». Un’Italia trentennale, ossessionata dall’esibizionismo sessuale e dalla totale assenza di freni morali – con ogni probabilità anche molto incapace di guardarsi allo specchio – che viene restituita dallo sguardo attento di uno "straniero" sui generis, la cui relativa italianità gli ha consentito una conoscenza sul campo del fenomeno analizzato. Ma il suo film non rincorre l’attualità o lo scandalo. Non insegue la notizia o il gossip. Sviluppa piuttosto una distanza critica singolare rispetto alle circostanze e ai personaggi rappresentati o ai materiali di repertorio selezionati e assemblati: distanza critica fatta di straniamento e profondo sdegno allo stesso tempo.
Recensione “Videocracy - Basta apparire”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 7,5)
evidentemente non avete mai acceso una televisione italiana...

Erik Gandini se n’è andato dall’Italia a metà degli anni ’80, quando l’impero televisivo era già nato ma in pochi se ne erano accorti. Vent’anni dopo, colpito dalla grande differenza tra la televisione commerciale italiana e quelle svedese ed europee in genere, Gandini decide di farsi un’idea di cosa ci sia dietro questo impero, da cosa siano mosse le persone che ne fanno parte, burattinai e burattini.
Montando “Videocracy” Gandini non si lascia prendere la mano dal materiale uscito fuori in quantità (e qualità) decisamente superiore all’immaginabile, e porta coerentemente avanti un discorso teso ad illustrare, a tentare di dare una risposta a poche semplici domande. Il film diventa involontariamente politico, specchio di un Paese che non si riflette nella propria televisione, ma ne è plasmato al punto di desiderare di assomigliarvi. Due frasi di Fabrizio Corona riassumono involontariamente due problemi enormi dell’Italia di oggi: “quando sono uscito dal carcere ho avuto migliaia di proposte”, dice a proposito di una possibile candidatura (non pare difficile credergli, visto il bel Parlamento che ci ritroviamo; grazie intanto per essersi definito “carcerato” e non, come fa in altri momenti, “ostaggio dello Stato”); mentre un operaio aspirante “personaggio televisivo” (sì, oggi è un mestiere, e dei più ambiti) alla domanda “che cosa vuol dire questo?” risponde “tutto”, Corona, che questo mondo conosce come pochi, ammette di non riuscire a darsi una ragione. “Cosa vuol dire questo?” – “niente”. Burattini. Anzi, peggio: personaggi.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 19 Novembre 2016 ore 23:06
voto al film:   5

Medaglia d'Oro (247 Commenti, 80% gradimento) giampaolosy Medaglia d'Oro 21 Marzo 2015 ore 00:54
voto al film:   6,5

Un scorcio imbarazzante nella "cultura mainstream" italiana degli anni '00, 20 anni prima avremmo parlato di sottocultura o trash. Oggi dobbiamo mestamente accettare la realtà della televisione generalista del belpaese, a distanza di quasi 6 anni chi lo sa se è ancora la stessa? chi la guarda piu'? Documentario impietoso e antropologico.
Medaglia d'Oro (279 Commenti, 48% gradimento) Diegen78 Medaglia d'Oro 13 Dicembre 2013 ore 16:00
voto al film:   5

Il contenuto del documentario è incontestabile: l'Italia degli ultimi 30 anni è quella che viene descritta. Da un punto di vista "artistico" il film è davvero brutto.
Medaglia d'Oro (320 Commenti, 66% gradimento) AlessioRocco Medaglia d'Oro 21 Ottobre 2013 ore 14:00
voto al film:   6,5

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) stagnola 29 Marzo 2013 ore 20:22
voto al film:   7

Medaglia di Bronzo (77 Commenti, 42% gradimento) kimm86 Medaglia di Bronzo 8 Dicembre 2012 ore 20:33
1 1
voto al film:   8

un documentario che è manifesto della società moderna italiana, cosa vogliono gli italiani? sesso , belle donne e soldi. Cosa vogliono fare ? andare in tv, diventare famosi , senza magari saper far niente, anche a costo di prostituirsi (meglio sculettare per 10.000 euro un ora che ammazzarsi in fabbrica). E' un po scomodo da metabolizzare ma è la PURA realtà , ma anche una grande illusione...(riprenderà il discorso qualche anno dopo Garrone)
Utente di Base (3 Commenti, 66% gradimento) Epo11 12 Luglio 2012 ore 02:16
voto al film:   6,5

Utente di Base (20 Commenti, 33% gradimento) smagliante 6 Marzo 2012 ore 09:39
voto al film:   7

Medaglia di Bronzo (65 Commenti, 65% gradimento) priMario Medaglia di Bronzo 9 Febbraio 2012 ore 18:07
voto al film:   5

Utente di Base (7 Commenti, 85% gradimento) angelonero 15 Gennaio 2012 ore 21:04
voto al film:   6,5


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