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Recensione: Cosmonauta

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Cosmonauta
titolo originale Cosmonauta
nazione Italia
anno 2008
regia Susanna Nicchiarelli
genere Commedia
durata 85 min.
distribuzione Fandango
cast C. Pandolfi (Rosalba) • S. Rubini (Armando) • A. Orlando (Leonardo) • S. Nicchiarelli (Marisa) • M. Raschillà (Luciana) • P. Del Giudice (Arturo) • V. Campitelli (Angelo) • M. Ciminale (Vittorio)
sceneggiatura S. NicchiarelliT. Ciabatti
musiche M. Casacci
fotografia G. Gossi
montaggio S. Cravero
uscita nelle sale 11 Settembre 2009
media voti redazione
Cosmonauta Trama del film
E' il 1957, la cagnetta Laika è stata appena mandata nello spazio dai sovietici, Luciana ha nove anni e sul più bello scappa dalla cerimonia della comunione: "Io là non ci torno perché sono comunista!". È stato suo fratello più grande a trasmetterle la passione per la politica: un ragazzo strano, Arturo, che vive in un mondo tutto suo, forse per colpa delle medicine che prende per l'epilessia; è fissato con l'Unione Sovietica e soprattutto con la corsa allo spazio, tanto che parla solo di quello, e crescendo Luciana comincia a vergognarsi di questo fratellone un po' bizzarro. In famiglia poi, la ragazza non fa altro che litigare: Luciana non sopporta il patrigno, la sua casa, i suoi soldi, e il modo in cui cerca di farle da padre.
A quindici anni Luciana è già entrata a far parte del circolo della FIGC locale, nella sezione che frequentava suo padre, morto ormai da tanto tempo e che tutti ricordano come un "vero comunista". Con i giovani compagni di partito Luciana vive i suoi primi amori e i suoi primi tradimenti, combinando guai a più non posso. La verità però è che nel 1963, anche fra comunisti, avere più di un fidanzato e rubare il ragazzo a una compagna sono cose che non si fanno, e Luciana è troppo aggressiva, troppo impulsiva, troppo spregiudicata. Quando riceverà la condanna da parte dei compagni adulti della sezione, suo fratello non sarà più accanto a lei come quando erano piccoli per sostenerla e consolarla. Allora Luciana, come Valentina Tereshkova, la prima donna cosmonauta, dovrà fare tutto da sé.
Recensione “Cosmonauta”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 6,5)
Interessante opera prima per la trentaquattrenne Susanna Nicchiarelli, che affronta un’epoca più volte portata sullo schermo (gli anni ’60 e dintorni) concentrandosi su un elemento dal sapore inedito, la corsa allo spazio da parte delle due superpotenze e le ripercussioni sugli “spettatori” dei paesi ideologicamente non schierati (e quando mai l’Italia si è schierata da qualche parte se non a giochi fatti) in una guerra fredda nella sua fase più “calda”, l’unico momento in cui è sembrato che l’URSS potesse davvero avere la meglio sugli USA. Un’epoca di passioni, in cui i ragazzi più o meno giovani si sentivano in dovere di lottare per dire la loro, di avere una posizione su quanto accadeva nel mondo, e credevano con le loro azioni di poter determinare il loro futuro.
Susanna sceglie un ambiente familiare come punto di osservazione per un mondo che, all’età della sua protagonista, poteva soltanto immaginare con rimpianto: la giornata di Luciana ruota attorno alle ore pomeridiane che trascorre nella sezione del P.C.I. del Trullo, a Roma, unico momento in cui si sente di vivere libera dai problemi familiari (una madre – Claudia Pandolfi – senza personalità, un patrigno – Sergio Rubini – odiato, un fratello epilettico, unico porto sicuro nel burrascoso mare familiare).
La qualità migliore del film è proprio nella rappresentazione del fermento interiore di Luciana, del suo sentirsi comunista e del bisogno di vederselo riconosciuta; il resto sono rapporti umani che non sfuggono alla prevedibile linea dettata da una trama incentrata su un’adolescente caparbia e sola.
Azzeccata la scelta dei filmati d’epoca, per far immergere davvero lo spettatore nel clima della corsa allo spazio, un clima mai conosciuto o almeno in parte dimenticato.
Presentato alla sessantaseiesima Mostra di Venezia nella sezione “controcampo italiano”.
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