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Recensione: Triage

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Triage
titolo originale Triage
nazione Irlanda / Belgio
anno 2009
regia Danis Tanovic
genere Drammatico
durata 96 min.
distribuzione 01 Distribution
cast C. Farrell (Mark Walsh) • C. Lee (Joaquín Morales) • K. Reilly (Diane) • R. Ritchie (Shiite Boy) • J. Stevenson (Amy) • P. Vega (Elena Morales) • B. Djuric (Dr. Talzani) • J. Sives (David)
sceneggiatura D. Tanovic
musiche L. Godoy
fotografia S. Deasy
montaggio F. CalvelliG. Young
uscita nelle sale 27 Novembre 2009
media voti redazione
Triage Trama del film
Due esperti fotoreporter, Mark e David, lavorano nel Kurdistan in guerra. Mark è molto ambizioso e vuole seguire i combattimenti da vicino alla ricerca della foto della sua vita, ma David ne ha abbastanza e molla tutto per ritornare a casa dalla moglie incinta, Diane. Quando anche Mark viene ferito e fa ritorno in Irlanda, rimane sconvolto nell'apprendere che non si hanno notizie di David. Esausto, disorientato, ossessionato da fantasmi di violenza e incapace di ritornare alla sua vecchia vita con Elena, l'uomo peggiora a vista d'occhio. In ospedale, i medici giungono alla conclusione che la sua paralisi è un problema psicologico legato a qualcosa accaduto a David e che Mark non vuole ricordare. A scoprirlo sarà l'anziano nonno di Elena, uno psichiatra esperto in traumi bellici e che si è occupato del 'recupero' dei criminali di guerra dopo la guerra civile spagnola.
Recensione “Triage”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 6)
L’ultima operazione di Danis Tanovic ha troppo sapore di passato: ritorna a rappresentare la guerra, ma non riesce a colpire laddove con “No man’s land” era riuscito, nell’originalità. Per presentarlo al mondo sceglie il tappeto rosso del Festival Internazionale del Film di Roma, due anni dopo averne guidato la giuria. E ancora, resuscita Dracula dalla tomba, nel senso che si avvale della partecipazione di Christopher Lee affidandogli un personaggio che sembra davvero arrivare dall’aldilà. La guerra di Tanovic è la guerra moderna nella sua più vera accezione, quella di conflitto senza scopo né fine, senza vincitori, attraversato da uomini al corpo ed alle menti dei quali si attacca e non sembra poter più andare via. E’ interessante la distribuzione delle scene, con quelle cittadine preponderanti rispetto a quelle sul campo, confinate principalmente nella prima mezzora; il punto di vista iniziale è quello dei reporter di guerra, altro elemento d’interesse, per spostarsi poi su quello esterno di un regista e di uno spettatore disilluso, che sa che scavando troverà soltanto amarezze e sofferenza. Contro la guerra, ma senza forza.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (376 Commenti, 59% gradimento) brata Medaglia d'Oro 10 Gennaio 2017 ore 17:54
voto al film:   6

Un film di guerra e un film sulla guerra. Danis tanovic dopo l'esordio bellissimo sembra essersi perso un pò. Lo dismostra questo film che vorrebbe documentare le atrocità della guerra, ma lo fa in maniera troppo prevedibile. Fortuna nostra entra in scena un sembre bravo Christopher Lee e la qualità del film si alza di quel tanto da far ottenere la sufficienza.
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