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Non è certo un momento felice per Drew Baylor. Dopo essere stato licenziato dalla compagnia per cui lavorava con un vero e proprio fiasco, dopo esser stato mollato dalla sua ragazza, deve tornare in Kentucky nella sua città natale, Elizabethtown, per partecipare al funerale di suo padre. Sull'aereo che lo sta portando a casa incontra Claire Colburn, una hostess che gli 'ruba' il cuore e che lo aiuterà a rimettere a posto la vita, a scoprire le proprie radici, a immaginare... |
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Non ce l'abbiamo con il regista ma con lo sceneggiatore, il dilemma è che sono la stessa persona. Quest'ibrida commedia, divagante e squilibrata, non arriva mai a una sintesi convincente. Un giocattolo banale a metà strada tra un libro di Nick Hornby e una ballata di Ryan Adams.
Il ricambio frenetico di situazioni, ritmo e atmosfere illude la varietà e sconfina nel banale, si perde continuamente il filo espressivo e si passa, saltellando come in una serie tv, dal sarcastico allo smielato, dal romantico al sociologico, dal surreale al musicale.
Elizabethtown non fa altro che confermare l'altalenante, presunto talento che accompagna Cameron Crowe in tutte le sue regie. A momenti divertenti e velatamente malinconici alterna frammenti imbarazzanti e flessioni preoccupanti.
La scena vede come protagonista assoluto Orlando Bloom, l'ennesimo mistero cinematografico americano. Non riesce mai a convincerti in una scena che conta ma imperversa nelle sale e curiosamente anche tra i registi d'autore (Ridley Scott, Peter Jackson). Decisamente più simpatici i personaggi minori come Susan Sarandon, mamma nevrotica e "in tiro", che balla un tip-tap elegante e nostalgico.
Il film regala il meglio di sé in prossimità del finale, un viaggio scaricatore e "on the road" del protagonista attraverso l'America, tutto in 42 ore, con una colonna sonora avvolgente sotto forma di compilation, elemento questo sempre impeccabile in Crowe, lo aiuta il suo passato da critico musicale.
Se poi il premio finale del viaggio è arrivare a Claire, allora riusciamo finalmente per un'attimo a immedesimarci nel protagonista, perchè Kirsten Dunst è davvero bella oltre che brava. |
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Commenti del pubblico |
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Ultimi commenti e voti |
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6
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Un filmettino. Eppure anche io voglio una telefonata notturna, infinita, come quella di Drew e Claire. O simulare lo scatto di una fotografia con le mani, come fa lei, a immortalare momenti perfetti. O dire al microfono di un'enorme sala vuota quello che Claire candidamente afferma. O compiere un lungo e appassionante viaggio di ritorno come quello di Drew, poi alla ricerca di un cappellino rosso. Kirsten Dunst, a livello recitativo, è qui stre-pi-to-sa.
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5
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5,5
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5
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Avevo completamente dimenticato di aver visto questo film! Un'enorme delusione. Parte bene, ha anche un'aria indie interessante ma presto diventa solo una gigantesca lagna. Gli attori salvano un po' la situazione, ma si vede che anche loro sono spaesati.
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4
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Cambia spesso registro (humor nero, bizzarrie, dramma familiare, sentimentalismo, comicità trash), ma fondamentalmente è una noiosa e prolissa commedia sentimentale. Salvo solo la bellezza e il talento di Kirsten Dunst, il resto non si capisce dove voglia andare a parare e si dimentica facilmente. Dopo aver visto ‘Almost Famous’ mi ero illuso che Crowe fosse un grande cineasta. Come no.
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7
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5
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film inconsistente ma con una meravigliosa kirsten dunst
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