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Ispirato ad uno degli scandali più recenti della storia inglese, "Oranges and Sunshine" narra la storia di Margaret Humphreys, assistente sociale di Nottingham, che ha saputo svelare un segreto nascosto per anni dal governo britannico: 130.000 bambini inglesi indigenti inviati all’estero, nei paesi del Commonwealth e principalmente in Australia, alla fine degli anni ‘50. Bambini di poco più di quattro anni, a cui fu detto che i loro genitori erano morti, rinchiusi in istituti agli antipodi e spesso oggetto di terribili abusi. A questi bambini era stata promessa un’esistenza migliore "piena di arance e sole", ma hanno incontrato privazioni, orfanotrofi, preti poco evangelici. Margaret, lottando da sola contro ogni difficoltà, è riuscita a ricongiungere migliaia di famiglie, ponendo le autorità di fronte alle proprie responsabilità e attirando l’attenzione mondiale su un caso esemplare di malagiustizia. |
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La regia, seria e discreta, ha il merito di fugare qualsiasi dubbio o preconcetto riguardo l'opera prima "del figlio di Ken Loach". C'è militanza e impegno, ma anche personalità: non vediamo la copia sbiadita di un film 'loachiano' nonostante a volte, questo sì, il racconto sbiadisca in una sceneggiatura un po' incerta. Eppure c'è costante coinvolgimento emotivo, merito del soggetto e della recitazione bella e piagnucolosa della Watson. |
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REGIA - IMPEGNO | |
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SCENEGGIATURA - RITMO - TENSIONE | |
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Commenti del pubblico |
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