|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Etiopia. Grazie all’iniziativa dello stato di Israele e degli Stati Uniti, una vasta azione è organizzata dal 20 novembre 1984 al 4 gennaio 1985 per portare in Israele migliaia di ebrei etiopi (i Falashas). Una madre etiope non-ebrea spinge suo figlio a dichiararsi ebreo per salvarlo dalla carestia e della morte, mentre in realtà nessuno dei due è un discendente del popolo d’Israele. Dichiarato orfano, è adottato da una famiglia francese sefardita che vive a Tel-Aviv. Cresce con la paura che qualcuno scopra il suo segreto e le sue menzogne: né ebreo, né orfano, solo nero. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
"La patria è un’ideologia."
"Vai e vivrai" è un bambino ospite di un campo profughi del Sudan dove nel 1984 migliaia di ebrei etiopi, i Falasha, aspettano di partire per Tel Aviv: la madre spinge il piccolo Schlomo a fingersi ebreo per salvarlo dalla carestia e dalla morte, mentre in realtà nessuno dei due è un discendente del popolo d'Israele.
Grandi temi che nascono da una singola storia; l'idea di raccontare la grande migrazione di migliaia di ebrei etiopi, diventa nel film un'analisi delle varie realtà presenti nello Stato d'Israele. La patria, la famiglia, la religione, l'integrazione tra culture, l'intolleranza, la maternità, l’adozione: Mihaileanu (sperduto nella Terra Promessa), affida al protagonista la ricerca di un’identità. Proprio come accade allo Schlomo del film, il cui nome non a caso è lo stesso del protagonista di "Train de vie", che nel corso del film seguiamo prima timido bambino, poi adolescente inquieto e infine adulto, scoprirà però che la vita non è facile neanche in Israele dove il colore della pelle (dei Falasha), unici ebrei neri al mondo, non passa sempre inosservato. Ma "Vai e vivrai" malgrado la passione non diventa significativo.
Radu Mihaileanu realizza un film parzialmente profondo ed emozionante; ambienti "solcati", argomenti maledettamente complessi e delicati: l’idea di voler abbracciare troppi destini in una volta sola è la prima obiezione. L’inizio di un silenzioso duello tra la costruzione di momenti "armonici" e spaccati d’impatto, sono il sentimentalismo (amori trasversali) presto ripetitivo e i pochi stimoli sotto letteralmente devastati da proiettili di sabbia che deflagrano l’equilibrio naturale con la narrativa e con la dimensione intima dei personaggi.
Presentato in concorso a Berlino 2005. |
|
|
Commenti del pubblico |
|
|
|
|
Ultimi commenti e voti |
|
|
|
|
|
|
|
|
5,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
|
|
|
News sul film “Vai e vivrai” |
|
|
|
I Cesar a Audiard e Mihaileanu (26 Febbraio 2006)
|
|
|
|
Ultime Schede |
|
|
|
|