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Alla fine della Guerra Fredda, un gran numero di armi che facevano parte dell'arsenale dell'ex Unione Sovietica è stato venduto clandestinamente ai paesi in via di sviluppo. Yuri Orlov è un mercante d'armi e tra i suoi clienti figurano alcuni dei più potenti dittatori della Terra. Sulle sue tracce c'è Jack Valentie, un implacabile agente dell'Interpol. Riuscirà Yuri a tenere testa al suo nemico e a fare i conti con la responsabilità morale della sua attività? |
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Basato su fatti reali il film racconta la vita di Yuri Orlov, immigrato ucraino negli States che realizza, nella forma, il cosiddetto sogno americano, partendo dalla cucina di un piccolo ristorante dei sobborghi di New York, arrivando a possedere un impero plurimilionario. La cosa insolita rispetto ad altri uomini di successo è il prodotto da lui trattato: armi.
Lo seguiamo nella sua ascesa, dal primo UZI venduto fino a diventare il fornitore personale del Presidente liberiano negli anni più sanguinosi della guerra civile, passando attraverso la fine della Guerra Fredda e la conseguente apertura degli arsenali militari dell’est a sciacalli di tutti i tipi, sorridendo dei mille trucchi che, forse troppo facilmente, mette in atto per sviare la giustizia non comprabile incarnata dall’agente Jack Valentine.
Peculiare il taglio dato da Andrew Niccol al personaggio principale, il modo con il quale si rapporta con la natura dei suoi affari, vivendo due o tre vite parallele e tornando tranquillamente a casa dalla moglie dopo aver venduto armi per soldati poco più grandi del suo figlioletto. Orlov mantiene egoisticamente un punto di vista indifferente rispetto ai suoi affari, guardandoli come commerci normalissimi, senza immischiarsi nelle varie problematiche ripetendo più volte che quelle non sono “sue” guerre.
Si pecca un po’ di mitizzazione di chi alla fine non è altro che un trafficante di morte della peggior specie, romanzandone la vita e facendolo apparire come un “buono”. Il tutto per fortuna si risolve con la chiusa che mostra il meccanismo reale e ben più complesso che viene coordinato dalle superpotenze, USA davanti a tutte, a cui figure come questa fanno comodo per gestire gli equilibri economici mondiali, non riuscendo però, se non negli ultimi cinque minuti del film, nella denuncia a cui la pellicola aspirava.
Nel complesso un film da cui ci attendevamo qualcosa di più da ciò che risulta comunque un buon prodotto. |
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Commenti del pubblico |
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