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Lo sceneggiatore Charlie Kaufman è in crisi perché non riesce ad adattare per il cinema il libro di Susan Orlean "Il ladro di orchidee", che racconta la storia vera di John Laroche, botanico così appassionato di orchidee rare che è disposto a rubarle. Nel bel mezzo del suo blocco creativo, Charlie riceve la visita del suo gemello Donald che ha intenzione di scrivere la storia di un serial killer. Dopo 13 settimane, mentre Donald ha composto il suo thriller, Charlie è arrivato ad una soluzione: il film parlerà della crisi di ispirazione di uno sceneggiatore che non sa come adattare il romanzo. Charlie parte per New York, deciso ad incontrare Susan e a parlarle ma, non avendone il coraggio, si fa sostituire da Donald a cui la scrittrice rilascia una lunga intervista raccontandogli di come la sua curiosità l'abbia spinta ad andare a incontrare di persona John Laroche. Poiché le sue dichiarazioni contengono qualcosa di stonato, i due gemelli cominciano a pedinarla e scoprono che Susan ha una relazione clandestina con John. Ma quando vengono scoperti, la reazione del botanico è estremamente violenta e... |
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io non so cosa si fumino kaufman e jonze, ma non posso fare a meno di rimanere piacevolmente sorpreso da un altro loro lavoro. nel loro vocabolario non esiste la parola banalità. ottima interpretazione del trio protagonista.
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Sceneggiatura straordinaria, e non potevamo aspettarci niente di meno da chi vanta di aver scritto Eternal sunshine of the spotless mind (Charlie Kaufman). Spike Jonze ha la splendida capacità di saper tratteggiare magistralmente i suoi personaggi. Personalmente la sorpresa migliore è l'interpretazione di Nicolas Cage, che nel doppio ruolo che ricopre convince senza riserve. Molto bene anche la coppia Chris Cooper-Maryl Streep. Se il film finisse con venti minuti d'anticipo e con una chiusura emotivamente coerente con la prima parte, potremmo gridare al capolavoro. Il finale purtroppo è un oltraggio alla prima parte. Un trionfo del trash che rovina una pellicola che comunque va applaudita per quello che trasmette a livello di sensibilità e introspezione umana.
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L’opera seconda di Spike Jonze non tradisce le aspettative, proseguendo il discorso iniziato con ‘Essere John Malkovich’. Il film è bizzarro, straniante, divertente, eccessivo (nel finale), soprattutto originale. Non è un semplice esercizio di stile mise en abyme, ma potrebbe lasciare perplessi. Comunque, fornisce spunti e stimoli in abbondanza per avere una visione più ampia, una consapevolezza maggiore delle possibilità del cinema. Cage, Cooper e Streep perfetti.
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Interessante e -a mio avviso-riuscito esperimento di metacinema di questo regista proveniente dal mondo dei videoclip; interpreti assolutamente convincenti (non a caso Chris Cooper ha vinto l'Oscar come attore non protagonista); da segnalare un Nicolas Cage in stato di grazia.
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